Il 27 giugno del 1956, Umberto Agnelli – di cui ricorre il decennale della scomparsa proprio quest’anno – diventa il più giovane presidente della storia bianconera.
Con lui si apre una pagina indimenticabile della storia della Juventus: il Dottore le regala campioni del calibro di Charles e Boniperti e, con essi, la bacheca si allarga per far posto al decimo scudetto. Quello che permetterà alla Vecchia Signora di cucirsi sul petto la stella da lui stesso ideata – l’onorificenza accordata alla squadra vincitrice di dieci titoli nazionali.
Sotto la sua guida, la Juventus conquista altri quattro trofei: due Coppe Italia, ma soprattutto l’undicesimo e il dodicesimo scudetto, vinti uno di seguito all’altro. La sua presidenza dura fino al 1962, quando il suo primo ciclo al timone della Juve si chiude, idealmente, con la conquista del Pallone d’Oro da parte dell’attaccante a cui più di tutti era legato, Omar Sivori.
Trentadue anni dopo, nel 1994, il Dottore tornerà ad occuparsi direttamente della società, inaugurando un nuovo ciclo di trionfi nazionali ed internazionali.