Nantes-Juventus ha un solo precedente. E non è un'esagerazione sostenere che sia la sconfitta meglio accettata dai tifosi bianconeri. Perché grazie al 2-0 maturato a Torino, il 3-2 rimediato in Francia permette di staccare il biglietto per Roma, sede della finale di Champions League 1995-96.
IL BIS DEL CAPITANO
In gol all'andata, in gol al ritorno. Gianluca Vialli propone un'interpretazione coerente di come si giochi una semifinale. Il gol a Nantes è un tocco di esterno destro che supera il portiere Casagrande dopo appena 17 minuti e mette in cassaforte il passaggio del turno.
UNA SFIDA VIBRANTE
La squadra francese ha orgoglio e lo dimostra per tutto il match. Dopo il gol di Vialli, il primo tempo si chiude con il pareggio di Capron a un minuto dall'intervallo. Ma per effetto della regola del valore doppio dei gol siglati in trasferta, è assai improbabile che i padroni di casa riescano a segnare tre volte senza incassarne neanche uno.
IL COLPO DI TACCO
Il residuo di suspense scompare definitivamente quando nella ripresa è ancora Vialli a inventare la giocata risolutiva. Gianluca aggancia di tacco un pallone con il destro e con il sinistro indica la via a Paulo Sousa, che non ha incertezze davanti al portiere. Con un finale volenteroso il Nantes vincerà 3-2 con le reti di N'Doram e Renou, ma lo stesso allenatore Jean Claude Suaudeau ammetterà a fine gara che «la Juve ha sempre avuto il controllo del gioco in mano».