Per capire i pensieri di Dani Alves, oggi, è sufficiente guardarlo negli occhi. Uno sguardo serio, determinato, di chi domani vuole fortemente realizzare qualcosa di enorme. Dani parla con l’umiltà di un giocatore che ha vinto poco, ma con il carisma di uno dei calciatori più titolati al mondo, e il mix è incredibile.
«I MIEI TITOLI? NON CI PENSO»
«Non mi interessano i conteggi relativi alle mie vittorie e ai miei trofei – spiega – Il calcio è uno sport di squadra e io sono felice se tutti i miei compagni sono felici. Su questo, e solo su questo, sono focalizzato. Il sogno che abbiamo è molto, molto più forte degli obiettivi si un singolo. La cosa che mi appassiona di più è condividere un cammino con i miei compagni».
SARA’ UNA GRANDE NOTTE
«Una partita del genere è qualcosa di speciale: per la Juventus ha un sapore unico, perché non vince da 21 anni e perché l’ultima volta in Finale ha vinto il Madrid. Ci sono in campo grandissimi giocatori, che disputeranno una grande partita cui assisterà tutto il mondo; siamo privilegiati, quindi approfittiamo di questo momento, senza pensare all’avversario», spiega Alves.
DANI SUONA LA CARICA
C’è poi la frase che forse, più di ogni altra, riassume i pensieri dei bianconeri in un momento come questo: «In una finale non si deve giocare, si deve portare a casa la coppa. Noi sappiamo cosa fare, non abbiamo altro da fare che lottare per l’obiettivo di tutto un anno, ma farlo con l’allegria e con la passione che solo questo sport può dare».
Parlando di lui: «La Juve non ha preso una stella, chiamandomi: ha preso un lavoratore, che vuole alzare la Coppa domani. E per farlo dovremo fare un po’ più del solito, affinchè il nostro sogno diventi realtà. Dobbiamo essere all’altezza di questa opportunità».
LA STORIA SI SCRIVE OGNI GIORNO
Continua Dani: «La Storia si costruisce in ogni momento, scrivendo pagine sempre nuove. Io sono arrivato qui per vivere un sogno, e dividerlo con i miei compagni». E pensa a Gigi Buffon a fianco a lui: «La sua carriera è enorme, una vittoria domani aggiungerebbe un altro tassello alla sua traiettoria incredibile nella storia del calcio».
«STANOTTE? DORMIRO’ BENE»
Ammette Alves: «Questa notte dormirò non bene… ma super bene, come sempre. Spero che lo faranno anche i miei compagni – sorride – Perché domani abbiamo un lavoro da fare, e dobbiamo farlo al meglio: abbiamo grandi individualità ma la nostra forza deve essere il collettivo, per aumentare le chances di portare a casa la Coppa».