Più di 1500 minuti di gioco, sempre titolare in questa stagione, a parte i due match di Champions contro la Dinamo e quello di campionato contro la Samp (in cui è comunque sceso in campo nella ripresa): Alex Sandro è un elemento fondamentale della Juventus di Massimiliano Allegri, cui conferisce – in ogni occasione – spinta, qualità e voglia di vincere, rifornendo i compagni di cross e assist ma anche trovando la via del gol, come avvenuto nell'ultima giornata di campionato, con la rete che ha aperto le marcature contro l'Atalanta, dedicata alle vittime della tragedia aerea della Chapeconse. «Ho voluto dedicare il gol per esprimere un pensiero di vicinanza alle famiglie e agli amici dei giocatori, dirigenti e giornalisti che purtroppo hanno perso la vita in questa tristissima tragedia» - ha dichiarato il numero 12 bianconero oggi ai microfoni di Sky Sport - «Sono sempre nei miei pensieri, e la dedica voleva essere un omaggio non soltanto mio ma di tutta la Juventus».
Una Juve che si prepara alla sfida stracittadina contro il Torino, il primo di tre match importantissimi, per chiudere il 2016 nel migliori dei modi: «Il Derby è una di quelle partite che ognuno di noi non vede l'ora di giocare, così come la sfida contro la Roma e la Supercoppa contro il Milan. Dovremo scendere in campo con tutta la nostra forza, la forza della Juventus. Siamo coscienti che i prossimi impegni sono molto importanti, siamo preparati per affrontarli e il nostro obiettivo non può che essere quello di vincere».
Lunedì prossimo è tempo di sorteggi, la Juve conoscerà il prossimo avversario agli Ottavi di Champions League. L'urna non preoccupa Alex Sandro, che non intende fare paragoni per i bianconeri: «Siamo felici di avere chiuso da primi del girone, siamo pronti e preparati ad affrontare qualsiasi squadra. Se dovessi scegliere quando incontrare il Porto... Mi piacerebbe fosse in finale! Non credo sia necessario paragonare la Juve con Barcellona o Atletico Madrid, ognuna ha le proprie caratteristiche, e sono tutte grandi squadre, vincenti e con grandi giocatori».
Alla seconda stagione alla Juve, e nel calcio italiano, il brasiliano continua a lavorare per migliorarsi: «La cosa più importante per un giocatore è accumulare minuti in campo, e non posso che essere felice di questo, lavorando sodo per dare il meglio. Il calcio italiano, non solo quello della Juventus, è molto tattico, e questo ovviamente richiede un po' di adattamento. Ogni giorno cerco di imparare qualcosa di più da questo punto di vista».
Un cammino di crescita, con un obiettivo personale importante: «Per me viene prima di ogni cosa la Juventus, ma non posso nascondere come la Nazionale brasiliana sia sempre nei miei pensieri: sto dando del mio meglio, e continuo a lavorare, per riuscire a raggiungerla».