Un’altra vittoria, arrivata ancora una volta senza subire gol e dominando l’avversario, dando allo stesso tempo grande prova di forza e maturità tattica e mentale. Questa è stata Juve-Cesena. Ma ciò che conta più di tutto, tre punti a parte, sono i progressi individuali e collettivi mostrati dal gruppo in questo netto 3-0 casalingo.
«Innanzitutto abbiamo vinto, che è importante. Ma c’è da sottolineare che la squadra ha dato segni di solidità: Giovinco ha fatto una buona partita e ha giocato per 90’; Vidal rientrava dopo un periodo di inattività ed è stato subito decisivo; Ogbonna e Pereyra stanno continuando a fare bene; Padoin è stato bravo a dare quella palla a Lichtsteiner. Avere 20 giocatori allo stesso livello è importate», sono state le parole del mister Allegri a fine partita. «La squadra non subisce ma, nonostante questo, non diminuiamo l’intensità. E’ un buon segno. Purtroppo abbiamo avuto dei giocatori infortunati, ma bisogna cercare di riportarli in condizione giocando, e ricordandoci che dobbiamo anche vincere».
«Non era facile», ha continuato il tecnico toscano, «abbiamo messo in campo un buon palleggio e non abbiamo concesso grandi occasioni: è un ottimo segnale, soprattutto perché c’era da mettere molta attenzione in partite come queste e non calare la tensione dopo la Champions».
In collegamento con Allegri è apparso per qualche minuto anche Rudi Garcia, allenatore della Roma appaiata ai bianconeri in testa alla classifica. Al tecnico giallorosso, che ha definito il collega della Juve “un grande allenatore”, Allegri ha riconosciuto il merito di «essere stato bravo l’anno scorso a calarsi nel campionato italiano, e di far giocare bene la squadra». Per la sfida con la Roma del 5 ottobre, però, c’è da attendere: prima ci sono Atalanta e Atletico, e Allegri non vuole fare il passo più lungo della gamba.
«Come arrivare al 5 ottobre? Ci sono ancora due gare davanti, quella di sabato a Bergamo e quella di Champions».
L’ultimo pensiero va a questo gruppo fantastico ereditato da Conte, che dopo tre scudetti consecutivi ha ancora la fame e l’umiltà per andare alla ricerca dei tre punti dal primo all’ultimo minuto di ogni partita. «Questa società in quattro anni ha dimostrato di essere solida e in grado di fare risultati. Le partite durano 100 minuti, e ci sono momenti in cui alzare la velocità, e altri in cui bisogna abbassare i ritmi. Spesso le gare oltre che con gli schemi si vincono con buona organizzazione e avendo ottimi giocatori a disposizione, altrimenti sarebbe come giocare al computer, e non è possibile».
«Ho ereditato una squadra con un’ ottima organizzazione», ha concluso il mister, sempre alla ricerca del meglio possibile per i propri ragazzi, «ma il gruppo può e deve migliorare ancora».