Soddisfatto mister Allegri dopo la vittoria conquistata allo Stadium sulla Lazio, ventisettesimo successo consecutivo casalingo in campionato. Una partita decisa dalle reti nel primo tempo di Dybala e Higuain, con una Juve “inedita” in campo, con Pjanic, Higuain, Dybala e Mandzukic tutti titolari. «Era la partita giusta per questi cambiamenti, ma questo non significa che giocheremo sempre così. I ragazzi hanno fatto vedere che, con la disponibilità da parte di tutti, si può mettere in campo tanta qualità. Indipendentemente dal sistema di gioco, comunque dobbiamo ancora migliorare, soprattutto con la prospettiva di fare bene in Champions League».
Fame e qualità.
«Oggi avevamo una grande responsabilità: i ragazzi hanno dato una grande risposta, e il merito di questa prestazione è loro. Avevo chiesto di giocare una partita da squadra, e l'abbiamo fatto. Al di là della rabbia e della fame, che serve a prescindere per portare a casa il risultato, la squadra ha fatto bene tecnicamente. Le due cose devono coincidere, perché se c'è la rabbia ma non giochi bene... Non vinci, così come non vinci se giochi bene ma non hai la rabbia giusta. Certo, potevamo fare ancora meglio negli ultimi venti metri, ma sono contento perché abbiamo dato una bella risposta».
Un modulo innovativo.
«Dopo l'allenamento mi sono detto: «Devo cambiare qualcosa», e l'ho fatto. Le caratteristiche dei nostri giocatori ci hanno consentito di affrontare la partita con questo modulo: Mandzukic ha fatto una prestazione straordinaria a sinistra, e quello è un ruolo in cui può giocare anche Pjaca – che ha fatto molto bene, con due occasioni quando è entrato – o Sturaro, con caratteristiche diverse. Ha fatto molto bene anche Pjanic, e si può dire che i 68 metri di larghezza dello Stadium oggi li abbiamo usati tutti. Con la qualità che abbiamo, diventa molto difficile per gli avversari pressarci».
Equilibrio e lucidità.
«La squadra deve tenere questi ritmi, indipendentemente dal sistema di gioco. Nel secondo tempo abbiamo gestito bene la palla, senza fretta, con un po' più di pazienza. In quei momenti hai la possibilità di andare dentro nel momento giusto, ma forse serviva un po' più di velocità nella consegna della palla. Dobbiamo essere consapevoli del nostro valore e avere fiducia in noi stessi e nelle nostre qualità, anche se per fare il salto in Champions servirà essere più, fra virgolette, “spregiudicati”. Si fa in fretta a bruciare i moduli di gioco, così come si può fare in fretta a bruciare un giovani: nel percorso di una squadra, non tutte le annate sono uguali, ci sono i momenti, e serve molta calma e molto equilibrio per affrontare tutti i passaggi con lucidità e senza frenesia, questa deve essere la nostra forza».