Un tardo pomeriggio con Bernardeschi, all’Allianz Stadium.
E’ accaduto oggi, in in occasione dell’evento Randstad pre natalizio, dal titolo “Christmas. Waiting for.”
Insieme al giornalista Giorgio Porrà, Fede ha parlato di calcio, ma non solo, affrontando le tematiche della consapevolezza, della concentrazione, della focalizzazione sugli obiettivi. «Credo che la testa sia fondamentale – ha raccontato – Alla Juve si entra in un mondo bello e particolare, che ti fa crescere sotto tutti i punti di vista, non solo quello calcistico. Tutti coloro che lavorano in Juve ti danno una mano a far sì che tu progredisca, ed essere intelligenti significa capire bene dove ci si trova: qui tutti ti chiedono il massimo, ma ti danno anche quel che serve per esprimerti al meglio. Sono davvero felice di far parte della Juventus».
Bernardeschi ha raccontato anche la sua infanzia: «Io sono sempre stato molto vivace. Credo che i bambini abbiano bisogno di esprimere il loro talento, io ho avuto fortuna ma ho coltivato quello che avevo con determinazione, umiltà e buona volontà».
Federico, durante questa intensa chiacchierata, ha toccato molti temi, compresi i più personali e profondi: «Il nostro è un lavoro meraviglioso, perché siamo in grado di regalare emozioni con il nostro talento – le sue parole – Ma abbiamo anche, giustamente, delle responsabilità». Consapevolezza, quindi, ma anche valorizzazione della personalità, e del talento: proprio alcuni dei temi trattati durante l’evento Randstad.
E poi, la bellezza: «Il calcio è bello, tutto, dal gesto più semplice al più difficile. Per me il massimo è un assist al compagno, perché usi il tuo talento per far segnare e gioire insieme».
Infine: «La cosa più importante nello sport è il talento. E ai giovani consiglio solo una cosa: di divertirsi, sempre».