Black & White Stories Mondiali: il 1990 di Schillaci

Una delle immagini più belle di Italia '90: Roberto Baggio e Salvatore Schillaci si abbracciano dopo un gol. Totò è il grande protagonista di quel Mondiale: si laurea capocannoniere con 6 gol. Ed era partito come riserva...

L'INTESA

Schillaci con Baggio nell'estate del Mondiale. Un'immagine che fa sognare il popolo bianconero, incantato dalla loro intesa che ha portato l'Italia alla soglia della finale. Non è solo questione di tecnica, ma anche di feeling umano: nella finale di consolazione, Roberto ha lasciato a Salvatore l'esecuzione di un rigore contro l'Inghilterra.

LA JUVE ALL'ATTACCO

É una Juve molto offensiva quella successiva al Mondiale. La guida Gigi Maifredi, che mette in campo tutti i giocatori d'attacco. A regalare assist per Schillaci c'è anche Thomas Hässler: lui sì, con la Germania, si è laureato campione nell'edizione del 1990. Ma la realtà non è all'altezza delle premesse e lo stesso Totò non ripete gli exploit dell'anno prima.

IL VINCENTE

Quando si parla di Schillaci a Italia '90, giustamente lo si celebra come una sorpresa perché arriva al Mondiale con all'attivo una sola presenza in azzurro e non è in testa nelle gerarchie di partenza disegnate dal Ct Vicini. Ma è anche vero che all'appuntamento il centravanti bianconero si presenta forte di due successi: la Coppa Uefa e la Coppa Italia (qui la finale contro il Milan).

IL SENSO DEL GOL

Lo Schillaci di Italia '90 sembra una favola. Non solo per la rapidità della sua affermazione; a colpire tutti è quel senso istintivo del gol che lo porta a capire prima degli altri dove finirà il pallone. E, grazie al quale, risulta irresistibile, praticamente in ogni incontro lascia un segno riuscendovi in 6 gare su 7. Anche qui, vedendolo dall'ottica juventina, lo stupore è relativo: in quel 1989-90, il Comunale è estasiato dalle sue performance, che si traducono in 15 reti su 30 incontri di camòpionato.