Sei punti in due giornate, un’altra vittoria per la Juventus, questa volta in rimonta per quello che Gigi Buffon ha definitivo un «grande segnale di forza, dal punto di vista tecnico, da quello tattico e da quello morale». Una vittoria, quella di Marassi, che il numero uno bianconero analizza così: «Abbiamo rischiato un po’ troppo, e partire con un handicap di due gol non era certo stato il segnale migliore per approcciare la gara, ma credo che il doppio svantaggio fosse anche – oggettivamente – un po’ casuale e siamo stati bravi a ribaltarla».
Il capitano della Juventus, dopo due rigori concessi attraverso il VAR, uno a favore ed uno contro, dice anche la sua su questa nuova tecnologia: «Quando si riuscirà ad adoperarla con parsimonia e a calibrarne l’uso, sarà un ottimo ausilio. Il rischio è che si perda un po’ la valutazione dell’arbitro e la sua sensibilità nel gestire la gara. Ogni contatto in area non significa rigore, ma la bravura del direttore di gara sta nel valutarne il fatto se sia lesivo o meno: la sensibilità è molto importante, molto umana, e non vorrei che la si perdesse. Credo che il VAR andrebbe usato in casi davvero eclatanti, e non per ogni contatto. Oggi, sinceramente, dalla porta non avrei fischiato né il rigore nostro, né il rigore loro: forse erano rigori in un calcio “da laboratorio” ma no nel “calcio vero"».
Infine, un ringraziamento speciale per il titolo di miglior portiere della Champions League 2016/2017, ritirato a Monte-Carlo in occasione dei sorteggi della fase a gironi: «Ero molto contento, perché è un riconoscimento che credo di aver vinto meritatamente, oltretutto a 39 anni. Mi ripaga di tanti sacrifici, di una mentalità che mi sono costruito grazie alla Juve e che, grazie ai miei compagni, ho ulteriormente migliorato. Ho ringraziato la squadra, lo staff, l'allenatore e la società con tutto il cuore: se ho ricevuto quel premio, gran parte del merito è loro. Mi è dispiaciuto vedere tantissimi campioni lì, quasi tutti del Real Madrid, perché secondo me anche qualcuno della Juve avrebbe meritato di esserci. Però per essere lì bisognerà migliorare ancora e superare anche l'ultimo step».