L'ultima volta che Gigi Buffon aveva varcato la soglia del J-Museum era stato nell'agosto del 2013, per consegnare a Paolo Garimberti la Supercoppa Italiana appena conquistata contro la Lazio. Oggi è tornato nel museo bianconero, per impreziosirlo con due nuovi cimeli, questa volta del tutto personali: la maglia e la fascia da capitano con cui ha toccato quota 500 presenze con la Juventus.
«Sicuramente preferisco portare un trofeo conseguito con la squadra con i miei compagni e con un percorso di una stagione di sacrifici – sottolinea Gigi - ma è inevitabile che dopo tanti anni si raggiunga un obiettivo come questo ed è un motivo orgoglio, perché solo in pochi possono farcela».
«Ricordo molto bene la prima partita contro il Venezia in casa – continua il portiere di fronte alla teca che conterrà la casacca, attorniato dai tifosi entusiasti - Quel giorno, pensare che ne avrei aggiunte altre 499 con quella stessa maglia, sarebbe stato poco credibile. Invece con un po' di perseveranza e dei sacrifici che vale la pena fare, ho tagliato questo traguardo. E traguardi impensabili come questo arrivano solo quando riesci a staccarti da loro e a non farli diventare un'ossessione. Serve anche spensieratezza per raggiungerli».
Quindi è inutile guardare a chi precede Buffon nella classifica dei bianconeri più presenti (Furino, terzo di sempre, è a quota 528). Gigi ha altri obiettivi in mente: «Quelli che mi pongo ora sono relativi a questa stagione -c onclude il capitano, che domani, nel pre-partita di Juventus-Parma, verrà premiato dal Presidente Agnelli - lo scudetto, condurre un buon percorso in Champions League e magari vincere una Coppa Italia, cosa che alla Juventus non mi è mai riuscita».