Gianluigi Buffon conosce la mentalità vincente del Mister. Il Capitano sapeva che il lunedì post-partita ci sarebbe stata l’adunata per serrare i ranghi in vista della sfida casalinga contro il Chievo, ed è ben consapevole che questa è la strada giusta, l’unica che porta al raggiungimento di tutti i traguardi stagionali.
A prescindere da chi scende in campo, d'altronde, «si vince e si difende sempre in undici».
«Le assenze responsabilizzano tutta la squadra», ha spiegato il capitano ai microfoni di Sky. «Quando mancano elementi importantissimi o insostituibili come Barzagli e Chiellini, la squadra lo sente. Ma, come dico sempre, si vince e si difende in undici».
Le recenti disattenzioni difensive su palla inattiva non preoccupano chi, come lui, è preposto ogni domenica a salvaguardare la porta della Vecchia Signora.
«Ci sono momenti in cui capita di subire di gol in un certo modo. Succede uno o due volte, e poi subentra un po’ di paura quando si ripropone la stessa situazione in un’altra partita. Ma basteranno due o tre gare per tornare alle nostre normalità: una squadra non dimentica certo come ci si difende», ha tranquillizzato il portierone, che si è detto ancora entusiasta di lottare insieme alla società e all’allenatore per il raggiungimento di traguardi prestigiosi.
Non preoccupa neanche l’Europa League e il ritmo delle partite da qui alla fine della stagione.
«Siamo pronti per giocare ogni tre giorni , abbiamo fatto - soprattutto i miei compagni - un lavoro specifico, mirato, dal punto di vista atletico in questo periodo visto che avevamo delle settimane “cosiddette” libere – ovvero senza impegni infrasettimanali», ha detto il numero uno bianconero. «E’ servito per mettere benzina nel serbatoio».
Sicuramente servirà per dare la volata finale al campionato. Per riuscire nella terza impresa consecutiva, il gruppo può contare anche sul nuovo arrivato Osvaldo, su cui Buffon non lesina certo complimenti.
« Pablo si è messo al servizio della squadra e dei preparatori atletici, è qui da due settimane e senza dire “bau” ha sempre superato tutti i carichi di lavoro proposti: è accompagnato da un grande entusiasmo. Sa che l’opportunità alla Juventus è grande, soprattutto perché fra qualche mese c’è il Mondiale»
La sfida in Brasile è tuttavia ancora lontana. I pensieri del capitano – così come quelli del compagno di reparto Martin Caceres – sono ora tutti per il campionato. «Penserei al Mondiale e sentirei Prandelli spesso se non ci fossero impegni gravosi da qui a giugno. Ma con un campionato così combattuto con una squadra come la Roma dietro e l’Europa League che sta per cominciare…»