Quella in programma domani sera all'Olimpico di Roma sarà la nona Finale di Supercoppa Italiana in carriera per Gigi Buffon: un'esperienza, quella del capitano bianconero, che si traduce anche nelle parole con le quali ha presentato la sfida nella conferenza stampa della vigilia. Ecco i temi affrontati dal nostro numero uno:
DYBALA NUOVO NUMERO 10
«Penso che in questa squadra nessuno più di Paulo potesse ricevere questa gratificazione da parte della società: era l'unico a poter raccogliere l'eredità di una maglia così pesante. E' importante segnalare come sia stata la società a fargli questo tipo di proposta, e credo che questo sia un segnale molto bello e responsabilizzante per lui. Un talento come Dybala, un giocatore con quel tipo di carattere e quella voglia di migliorarsi e di vincere può sicuramente rappresentare degnamente quel numero»
UN'ALTRA SUPERCOPPA ITALIANA: HAI PENSATO CHE POTREBBE ESSERE L'ULTIMA?
«Sto pensando che domani ci sarà un'altra sfida e un'altra Supercoppa, e questo è per me motivo di grande soddisfazione e grande allegria. In linea di massima, ho vissuto quasi sempre la mia vita cercando di estrapolare le cose positive da quelle negative, e devo dire che – da quando è iniziata la stagione – ho una strana euforia, una strana felicità, che probabilmente è figlia anche di quel pizzico di follia che mi ha sempre contraddistinto e che probabilmente mi ha portato fino a qui oggi, e questo mi basta. Domani sarà una partita importantissima per noi, per la squadra e per il mondo Juve: voglio assaporarmi questo tipo di emozioni - che non saranno eterne - nel miglior modo possibile».
CHE JUVE VEDE IL CAPITANO?
«Vedo una squadra forte, come lo è sempre stata. Questi giocatori hanno caratteristiche diverse da quelli che avevamo prima, ma non hanno nulla da invidiare a nessuno. Questo basta e avanza per avere un certo di ottimismo e un certo tipo di certezze. Le critiche durante il precampionato sono un po' fini a se stesse, anche perché quando incontri grandi squadre come il Barcellona, il Paris Saint Germain, la Roma o il Tottenham – anche in amichevole – qualche gol rischi di prenderlo, persino con una difesa a livello mondiale. Con le prime partite ufficiali, ci saranno i primi verdetti e lì potremo fare le prime analisi, ora non mi sembra che abbia molto senso».
SZCZESNY È IL DOPO BUFFON?
«Szczesny è sicuramente l'uomo giusto: la Juve ha preso quello che è stato, senza dubbio, il miglior portiere del campionato l'anno scorso, che ha già esperienza internazionale importante, sia a livello di club, sia a livello nazionale. Credo che la società non abbia sbagliato, e, avendolo conosciuto meglio in questo mese in cui ci siamo allenati insieme, posso confermare il mio giudizio sulle sue doti di portiere, oltre a dirvi che si è già inserito nel modo di pensare e di lavorare della Juve, e questo secondo me è molto importante».
TRADIZIONE POSITIVA CONTRO LA LAZIO
«Credo che ci siano tutti gli elementi e le condizioni per fare una grande gara, come richiede un evento di questa portata. La Lazio magari negli ultimi anni con noi ha sempre fatto fatica, ma l'abbiamo sempre rispettata e sempre temuta, e così sarà anche domani. Mi auguro che questa striscia positiva e questa bacheca ricca di trofei possa essere rimpinguata ancora da un'altra Supercoppa, che ci farebbe iniziare col piede giusto questa stagione».
QUALI INSIDIE ATTENDONO LA JUVE NEL 2017/2018?
«Come non si può perdere, non si può neanche vincere in eterno. Averlo fatto per sei anni di fila è stato qualcosa non dico di irripetibile ma sicuramente di straordinario, considerato che in cento anni di campionato nessuno ci era mai riuscito. Abbiamo la consapevolezza che molti avversari si sono rinforzati, ma anche la certezza di essere sempre noi, e di doverlo dimostrare in campo».
UNA SQUADRA FORTE E IN FIDUCIA
«Dire ad agosto che si è la squadra più forte è un po' come ululare alla luna: può aiutare, ma non dice niente. Ora inizieranno le prove vere, ed è questo il momento in cui dovremo dare delle risposte. Sono convinto che la Juve sia sempre una squadra molto forte: starà a noi, alla nostra fame di vittorie, alla nostra voglia di stupire, alla determinazione e alla fiducia con la quale vogliamo confermarci, dimostrare davvero la nostra forza».