«Il discorso Scudetto non è chiuso»: dopo la vittoria di Pescara, Giorgio Chiellini, intervenuto oggi ai microfoni di Sky e Mediaset, predica calma per quanto riguarda il campionato, pur riconoscendo il valore di tre punti che avvicinano la Juve all'obiettivo del sesto Tricolore consecutivo: «Ieri è stata sicuramente una giornata importante: a prescindere dai valori in campo, una trasferta così, in mezzo al doppio impegno di Champions League, per la prima volta sotto un caldo estivo, nascondeva mille insidie. Siamo stati molto bravi a gestire la partita, rischiando praticamente nulla, e dando una grande dimostrazione di compattezza, forza e solidità. Il passo falso della Roma, poi, ci dà sicuramente più respiro. È chiaro che, però. manca ancora tanto: abbiamo un calendario abbastanza ostico nel prossimo mese. Dipendeva da noi prima ieri, ora dipende da noi ancora di più».
VITTORIA IMPORTANTE, COSTRUITA NELLA PRIMA FRAZIONE
«In ogni partita, ci sono cose buone e cose meno buone. Ieri nel secondo tempo potevamo chiuderla prima: spesso il segreto per gestire così tanti impegni è proprio "ammazzare" le partite prima, ma credo che il mister possa comunque essere soddisfatto. È chiaro che rivediamo sempre tutto per cercare di migliorarci: per arrivare fino in fondo e vincere, ci vuole sempre qualcosa in più».
DAL CAMBIO DI MODULO, UNA JUVE DAVVERO "EUROPEA"
«Il mister ha sempre vissuto di queste intuizioni, che siano dall'inizio o a partita in corso. Credo sia un allenatore che, su queste percezioni, abbia costruito un notevole valore aggiunto della propria carriera da allenatore. Il cambio di modulo è paragonabile al cambio Alex Sandro / Dybala che nella passata stagione ci ha consentito di vincere partite decisive. Dopo Firenze, è venuto da noi e ci ha detto: "Basta, ora ce la giochiamo con quattro punte e coinvolgiamo i migliori: vedrete che questo ci darà una mano anche in Europa". È stato molto bravo a coinvolgerci, anche se ci ripete sempre che siamo noi a scendere in campo e vincere le partite. Da parte nostra, però, senza la sua guida e i suoi dettami, non riusciremmo ad arrivare fino in fondo».
COL BARÇA, UNA GRANDE VITTORIA ALL'ANDATA, CON IL TERZO GOL FIRMATO PROPRIO CHIELLINI
«C'è soddisfazione: è stata una vittoria importante. È normale arrivare a certe partite con tensione, con la voglia di confrontarti coi migliori, e di dimostrare di essere alla pari, sia singolarmente che dal punto di vista della squadra. Siamo stati bravi, ma tutti al 95' abbiamo avuto l'equilibrio per capire che siamo soltanto a metà dell'opera. È giusto gioire di queste vittorie, ma siamo consapevoli di dover dimostrare ancora una volta, prima di tutto a noi stessi, la grande maturità di questo gruppo».
LUIS ENRIQUE HA PARLATO DI "RIMONTA PIÙ SEMPLICE RISPETTO AL PSG"
«Matematicamente, è vero: 3-0 è un risultato più semplice da rimontare rispetto al 4-0. Per il resto, credo che Luis Enrique, da persona intelligente qual è, stia cercando di motivare e preparare al meglio i propri giocatori per un'altra rimonta. Dovremo stare attenti perché il Barcellona in casa riesce sempre a tirare fuori qualcosa di magico, e non lo ha fatto soltanto contro il PSG ma tante volte in questi anni. Di fronte, però, troverà una squadra che farà di tutto per far chiudere il "ciclo europeo" di Luis Enrique al Barcellona con una sconfitta. Mi ricordo che, il giorno della gara di ritorno col PSG, parlando coi compagni avevo detto: "È molto difficile, perché un gol potrebbero prenderlo, ma l'unica squadra che può pensare di rimontare un 4-0 è sicuramente il Barcellona". Così, in effetti, è stato, ma noi siamo molto fiduciosi e convinti di poter passare il turno, se riusciremo a fare una grande prestazione. Come sempre, poi, sarà il campo a parlare: non contano le parole, contano solo i 95 minuti in campo».
A BARCELLONA PER FARE GOL, NON PER DIFENDERSI
«È impossibile pensare di andare a Barcellona a difendere il 3-0: lo sappiamo noi e lo sanno anche le altre squadre. Sarà difficilissimo riuscire a non subire gol, ma proveremo a farlo anche al Camp Nou, come abbiamo fatto all'andata. Siamo consapevoli che dovremo andare lì per segnare, possibilmente un gol in più rispetto a loro. Se riusciremo a tenere più lontani possibile dalla porta i loro fuoriclasse, dar loro pressione, restare alti e corti, allora per loro può diventare tutto difficile. È chiaro che se andiamo lì e stiamo bassi, corti, e perdiamo tutti i duelli, si fa dura. Non dipende solo da noi, ma dipende sicuramente parecchio da noi, e ne siamo consapevoli».
COME SI PREPARA, DA DIFENSORE, UNA SFIDA COME QUESTA?
«Sicuramente quello del Barcellona è l'attacco più forte del mondo, e probabilmente i loro tre attaccanti sono tre dei migliori cinque al mondo. Sono attaccanti incredibili, con caratteristiche diverse tra loro, ma davvero eccezionali. Ci si prepare cercando di restare più corti possibili, e cercando di non avere paura: se hai paura, loro sono "come degli squali", sentono "l'odore del sangue" e ti finiscono. Invece bisogna cercare di tenerli il più lontano possibile dalla porta, di affrontarli con due linee molto vicine in modo da avere il raddoppio, e cercare di gestire la palla nel miglior modo possibile. Se riesci a superare il loro primo pressing, il Barcellona è una squadra che negli spazi lunghi fa fatica. Poi un conto è prepararla, uno conto è giocarla, ma siamo fiduciosi di poter fare una grande partita anche mercoledì».
IL PUNTO SU DYBALA
«Io sono ottimista: è chiaro che sarebbe stato meglio non prendere quei due "calcioni", e che la situazione si sarebbe potuta gestire meglio. All'inizio c'è stata una vera e propria "intimidazione ripetuta" nei nostri confronti, e si è lasciato un po' andare, ma spero che tutto possa andare al meglio e che Paulo mercoledì possa essere in campo e fare la differenza come ha già fatto all'andata».
È PIÙ FATICOSA UNA LAUREA SPECIALISTICA O RIUSCIRE A SOLLEVARE LA CHAMPIONS?
«Decisamente più difficile la Champions. Per la Laurea, con calma e pazienza, basta solo volontà. Per la Champions ci vogliono anche tanti altri fattori...»