«Sarà diverso da domenica: quello era campionato, domani sarà una sfida da dentro o fuori»: Massimiliano Allegri, oggi in conferenza stampa al Media Center di Vinovo, ha presentato così il match che vedrà impegnata domani alle 20.45 la Juventus allo Stadio “San Paolo” di Napoli, per la semifinale di ritorno di Tim Cup. «Il nostro è un obiettivo importanta» - spiega il mister - «raggiungere per la terza volta consecutiva la finale di Coppa Italia, andare a Roma e cercare di vincerla. Domani non sarà semplice, sarà una partita molto aperta, ma abbiamo tutte le carte in regola per arrivare in finale».
Tre giorni dopo, cosa dovrà cambiare?
«Domenica abbiamo sbagliato molto tecnicamente, non riuscivamo a sviluppare gioco, e abbiamo sbagliato qualche palla, subendo tiri su qualche nostro errore gratuito, anche se – rivedendo la partita – la fase difensiva è stata meno “incasinata” di quanto era sembrato nel corso della gara. Sicuramente da questo punto di vista dobbiamo fare una partita diversa, giocare tecnicamente meglio, avere di più la palla, per difendere meno».
Si parte dal 3-1 dell'andata allo Stadium.
«Il 3-1 è un risultato diverso dal 2-0: nel 2-0 per essere eliminato devi perdere 2-0, col 3-1 basta il 2-0. Domani dovremo fare gol per passare il turno, questo è poco ma sicuro. Ci aspettiamo un Napoli pronto a fare una partita importante, così come avvenuto domenica. Noi siamo stati bravi a dare una prova di forza: quando non riesci a giocare bene, devi difendere. Ci sono anche gli avversari, non si gioca mica contro le sagome. Nel calcio ci sono due concetti fondamentali: se hai la palla attacchi, se non hai la palla ti difendi. Ci può stare una partita in cui la palla ce l'hanno di più gli altri: il Napoli gioca molto bene, è terzo in classifica, e peraltro è una squadra che gioca in modo abbastanza simile al Barcellona, quindi per noi si può dire che sia stato l'inizio di un percorso di avvicinamento. Le caratteristiche di palleggio del Napoli non cambieranno: è normale che se gioca Milik o Pavoletti è un discorso, se gioca Mertens è un altro, come caratteristiche dei singoli giocatori, ma una cosa è certa... Noi dobbiamo scendere in campo con l'obiettivo di fare gol».
Risorse da dosare.
«Domenica abbiamo speso tanto, giochiamo sabato col Chievo e poi martedì col Barcellona. Praticamente abbiamo una partita ogni due giorni e bisogna gestire le forze: non posso guardare soltanto alla singola gara, ma pensare all'intero arco della stagione. I ragazzi fortunatamente stanno bene, e questo mi consente di poter cambiare qualcosa: potrebbero esserci anche sette o otto cambi domani, devo valutare. Per arrivare in fondo non devo spremere tutti, e devo considerare anche che abbiamo davanti a noi alcune partite di campionato che siamo obbligati a vincere».
Al San Paolo, una gara molto corretta.
«I tifosi del Napoli sono stati molto corretti, domenica la partita è scivolata via bene, indipendentemente dai fischi, che ci possono stare. Bisogna fare i complimenti alla Questura, che ha organizzato bene la nostra trasferta, anche se mi è sembrato un po' eccessivo per una partita di calcio vedere la squadra “blindata” per trasferirsi dall'albergo allo stadio, e questa è una cosa che deve far riflettere tutti noi. La partita, comunque, è stata bella su tutti i piani: tecnico, tattico e fisico, gestita molto bene da Orsato e dalla sua squadra. A proposito, visto che molti parlano degli errori degli arbitri, è bene che si dica anche qualcosa a loro favore, quando gestiscono bene una partita così come hanno fatto domenica».
Le scelte di formazione, partendo dalla difesa.
«Sicuramente gioca Neto. Dovrebbe rientrare anche Alex Sandro, ma valuterò dopo l'allenamento di oggi. Difficilmente partiremo con una difesa a tre, che potrebbe però essere un'idea a partita in corso. Domenica, contro uno come Callejon che fa cinquecento scatti a partita e si inserisce di continuo, sia Asamoah che Chiellini hanno fatto molto bene».
Il punto sul centrocampo.
«Vediamo come hanno recuperato da domenica Pjanic e Marchisio: non so se giocheranno tutti e due, o uno solo, oppure nessuno dei due. A Napoli, Lemina ha fatto una buona partita, considerate le sue caratteristiche: è chiaro che non gli si possono chiedere le cose che fa Cuadrado, sono giocatori differenti, anche come struttura».
… E sull'attacco.
«Dybala e Cuadrado hanno recuperato in pieno e sono a disposizione. Mandzukic, invece, difficilmente sarà della partita: valuteremo oggi dopo l'allenamento. Se non ci sarà Mario, lì può giocare Alex Sandro con Asamoah basso, oppure Sturaro».
A breve distanza di tempo, torna al San Paolo anche Higuain.
«Gonzalo domenica ha fatto una buona prestazione, sia sul piano fisico, sia su quello tecnico. E' stato lasciato un po' solo dalla squadra, che ha creato poco, ma mi aspettavo una prestazione peggiore da parte sua. A livello mentale, invece, ha fatto molto bene e non era semplice. Certo, i tifosi l'hanno fischiato, provando a metterlo in difficoltà, ma credo sia normale quando si fa una scelta professionale diversa dopo tre anni insieme. Higuain è stato molto sereno, e lo sarà anche domani».
Le diffide di Alex Sandro, Asamoah, Bonucci, Lichtsteiner, Mandzukic e Pjanic influenzeranno le scelte di formazione?
«Assolutamente no. L'importante domani è raggiungere la finale: l'anno scorso non l'ha giocata per squalifica Bonucci, due anni fa l'ha saltata Marchisio. Non è un problema: ho una rosa importante a disposizione, e se mancherà uno, ci sarà qualche compagno pronto a sostituirlo».
Stanno gradualmente rientrando in gruppo anche i giovani Mandragora e Mattiello.
«I ragazzi stanno bene, hanno giocato qualche partita con la Primavera: vedremo se si ritaglieranno uno spazio da qui alla fine del campionato».
Ieri visite mediche per Bentancur.
«Bentancur è un giocatore per il quale la società dispone di un diritto di prelazione, che scade nei prossimi mesi. Quello di ieri è stato un controllo medico, come accade di routine in questi casi. Altro non posso dire».
Infine, il punto sul momento positivo per la Juventus.
«Siamo in un momento bello, manca un mese e mezzo alla fine della stagione, siamo primi in classifica in campionato e ci stiamo giocando la possibilità di raggiungere la finale di Coppa Italia e la semifinale di Champions. Più di questo non potevamo fare! La negatività è una cosa che detesto: negli ultimi anni la squadra ha raggiunto la finale di Champions League, ha vinto due Coppe Italia e due Scudetti ed è pienamente in corsa per tutto anche quest'anno. Se una volta pareggi non succede niente, l'importante alla fine è raggiungere i propri obiettivi. Vincere è qualcosa di straordinario, non è la normalità, perché vince una sola squadra. Nelle stagioni possono esserci momenti in cui giochi meno bene ma l'importante è avere obiettivi ben chiari. Vincere sempre è impossibile, ma la crescita della squadra a livello italiano e internazionale credo sia stata importante. In questo momento, la Juventus in Europa è una squadra rispettata, ed è questo quello che conta. Quando sento dire che la Juve ha perso sette finali di Champions League, vorrei si rovesciasse la cosa: la Juve ha giocato nove finali, ed è ben diverso. Poi le finali puoi perderle, ma intanto le giochi... Preferirei si vedesse tutto in positivo».