«Mente fredda e cuore caldo». Questo serviva secondo Antonio Conte per vincere il Derby e la Juve ha messo campo entrambe. «Queste sono gare con un indice di difficoltà altissimo - spiega il tecnico alla fine della stracittadina - il Toro non aveva niente da perdere, è già salvo ed è la squadra rivelazione del campionato insieme al Verona. Noi abbiamo concesso pochissime ripartenze a una squadra che con Immobile, Cerci e El Kaddouri può fare male a chiunque. Con Asamoah e Caceres abbiamo contenuto bene Cerci che Ventura ha riportato nel suo ruolo naturale dove può essere devastante. Il momento più delicato contro il Toro è quando stai attaccando, perché se non stai attento loro colpiscono in contropiede. La palla doveva arrivare alle punte evitando che gli attaccanti dovessero arretrare, perché altrimenti rischi di esporti alle ripartenze. In più avevamo il fardello di dover rispondere alla Roma e siamo stati bravi, perché non era affatto semplice».
E proprio pensando alla Roma Conte invita tutti a tenere il livello di attenzione altissimo: «Ero più sereno l'anno scorso, nonostante il campionato straordinario che stiamo facendo perché abbiamo dietro una squadra straordinaria come la Roma, che credo sia superiore al Napoli della passata stagione e che senza le coppe può preparare benissimo ogni gara. Ha entusiasmo e voglia, per certi versi mi ricorda la mia prima Juve. Ieri ci hanno lanciato un messaggio e oggi abbiamo risposto. Ora concentriamoci sulla partita di giovedì dove dovremo segnare il prima possibile, perché ci aspetta un campo molto caldo e la qualificazione non è scontata».