Positività, sorriso, e una voglia di vincere che non passa mai: Patrice Evra ha parlato oggi ai microfoni di J|Tv, raccontando il momento della Juventus, reduce dalla bella vittoria sull'Atalanta e a 48 ore dalla sfida di Champions League contro la Dinamo Zagabria.
«Dopo la partita di Genova, abbiamo parlato tra di noi, come sempre facciamo quando c'è qualcosa che non va» - ha esordito il difensore francese - «Siamo coscienti del fatto che, quando indossi questa maglia, hai delle grandi responsabilità. La sconfitta col Genoa è stato un incidente: credo che non arriverà più una sconfitta così, soprattutto per quanto riguarda lo spirito, ed è questo che ci aveva fatto tanto arrabbiare. Una partita la puoi anche perdere, ma sullo spirito non puoi sbagliare quando giochi alla Juve. Con l'Atalanta si è visto: siamo tornati ad essere una famiglia vera».
Un obiettivo chiaro.
«Vincere il sesto Scudetto sarebbe la cosa più importante, per entrare veramente nella storia. Il campionato non si vince oggi, né si vince domani: io ho sempre detto, fin dall'inizio della stagione, che il mio obiettivo è che alla fine dell'anno si possa festeggiare tutti insieme, con i tifosi, allo Stadium e per le vie di Torino. Questo è l'obiettivo, ma non penso che il campionato si possa vincere adesso, neppure se avessimo dieci punti di vantaggio: l'importante è quello che succederà alla fine, ora pensiamo a vincere una partita dopo l'altra, non possiamo già pensare di essere campioni. L'anno scorso, quando eravamo in ritardo in classifica e molti pensavano che avremmo avuto difficoltà persino a qualificarci in Champions, alla fine abbiamo vinto il campionato: dobbiamo stare attenti, perché questo potrebbe succedere anche a un'altra squadra. Noi siamo lì e dobbiamo pensare partita per partita, con l'obiettivo di vincere lo Scudetto».
E ora la Champions, per confermare il primo posto.
«Una partita di Champions League si deve giocare sempre col massimo rispetto: è una competizione troppo importante. Anche se sei già qualificato, quando giochi una partita del genere, devi avere il giusto approccio: questa partita, anche se siamo già certi del passaggio del turno, la dovremo affrontare così come abbiamo affrontato il match contro l'Atalanta, per vincere di fronte al nostro pubblico».
La competizione dei dettagli.
«Io l'ho sempre detto: in Champions, appena sbagli un controllo, puoi prendere un gol. Contano i dettagli, la partita è sempre aperta, in Champions puoi vincere anche all'ultimo secondo: in fin dei conti, è la magia di questa competizione».
La Juve descritta in una frase.
«Lavoro e sudore, tutti i giorni, nel rispetto di una grande storia. Quando un giocatore arriva alla Juve, lo sente subito: qui devo dare il massimo, i miei compagni hanno già vinto l'anno scorso ma lavorano come se finora non avessero vinto niente, hanno sempre fame. Qui c'è sempre fame, anche quando vinci!»
I love this game.
«I always love this game! Questo non è soltanto un modo di dire, letteralmente significa “Amo questo gioco” ma io lo utilizzo come simbolo di positività nella vita. “I love this game” vale anche quando sei triste, anche quando perdi, devi sempre essere positivo, anche perché nella vita ci sono cose più importanti che perdere una partita. Io mi sento un vincitore, non mi piace perdere, però “I love this game” è un motto che vale sempre!»