Focus | Eye on Carrarese

Il vento che soffia, le onde paurose, la tempesta che rumoreggia. Diventa sempre più temeraria la via intrapresa dalla Juventus Next Gen nell’oceano tumultuoso dei Play-off di Serie C. Acque agitate da lupi di mare, capitan Max Brambilla al timone: rotta dritta e avanti tutta. Superati i mostri marini Arezzo, Pescara e Casertana, il prossimo scoglio si chiama Carrarese. Per non incagliare il galeone serviranno astuzia, spirito e coraggio.

Siamo ai quarti di finale. Un punto di arrivo o di partenza? Qui c’eravamo già stati due volte: stagione 2021/22 - nel doppio confronto contro il Padova, e nel 19/20 – fuori proprio per mano della Carrarese. Sono cambiate tante cose da quella sfida: gli interpreti in primis, ma anche la formula che prevedeva una gara secca in casa della meglio piazzata (forte di due risultati su tre a disposizione), con la Juve che pagò cara la regola e uscì nonostante un 2-2 che ancora grida vendetta.

IL PERCORSO DELLA CARRARESE, TERZA FORZA DEL GIRONE B DI SERIE C

Che avversario ci possiamo attendere al Moccagatta? La risposta non è semplice. Il cammino dei toscani in questa post-season è cominciato solo la settimana scorsa: vittoria in trasferta a Perugia 0-2 e sconfitta indolore allo Stadio dei Marmi nel ritorno con il 2-1 in favore degli umbri. A tirare le fila, per chi vuole analizzare la doppia sfida, si potrebbe facilmente affermare che la Carrarese ha meritato ampiamente il passaggio del turno, concedendosi anche il lusso di diverse rotazioni nel secondo round della sfida. I segnali non sono così positivi se si scorrono i precedenti stagionali nel girone B: sconfitta 1-0 sia in casa al Moccagatta che a Carrara pochi mesi fa. Gli indicatori di quelle due partite ci dicono che ai gialloazzurri piace molto proporre un gioco armonioso, fatto di fraseggi veloci oltre il centrocampo, per poi arrivare sugli esterni con velocità sostenute e sfruttare la superiorità grazie agli inserimenti in corsa. I presupposti non sono dei più conformarti, ma le possibilità per fare male all’avversario non sono così imperscrutabili.

I bianconeri dovranno essere bravi ad inscenare la stessa verticalità vista sabato a Caserta, cercando di sfruttare il baricentro spesso molto alto della squadra toscana. Mister Calabro ha costruito una corazzata, lo confermano i numeri. Terzo miglior attacco e seconda difesa meno battuta della regular season, registrando picchi di rendimento pazzeschi dal giro di boa in poi. Nel ritorno la Carrarese ha saputo strapazzare la Torres 5-1 e piegare la capolista Cesena, perdendo solamente due sole volte nel 2024.

SCHEMA DI GIOCO E SINGOLI: I TOSCANI HANNO DIVERSE FRECCE AL PROPRIO ARCO

Sul modulo non ci sono grandi previsioni da fare. Sarà 3-4-2-1 -modellabile a seconda dell’utilizzo o meno di un’altra punta di peso- e la predisposizione offensiva verrà bilanciata da tre centrali di ruolo da scegliere tra Illanes, Di Gennaro, Coppolaro e Imperiale. Regia di Capezzi in mezzo, giocatore di esperienza e qualità, sull’esterno destro Zanon rappresenta un banco di prova non banale per Rouhi, naturale avversario su quella corsia. In attacco c’è l’imbarazzo della scelta: Finotto e Panico sono garanzie con i loro 19 gol in due, Della Latta dovrebbe agire alle loro spalle, mentre resta da capire se Capello recupererà in tempo dall’infortunio. Arma a partita in corso lo è invece Riccardo Palmieri, centrocampista di qualità dal sinistro educato, visto particolarmente in forma nella partita di ritorno contro il Perugia.

CHE JUVE SARÀ?

La difesa ha dimostrato solidità anche con l’innesto di Stramaccioni, autore di una super prova al "Pinto" di Caserta. Da capire se si vedrà la stessa interpretazione tattica apprezzata sabato: Juve più offensiva e spaventosamente efficace davanti, con un centrale in meno dietro, oppure assetto più bilanciato per gestire meglio i 180 minuti che decideranno il nome di una delle quattro semifinaliste.

Non resta che lasciare la parola al campo. La ciurma è pronta a salpare. L’avventura ci attende, navighiamo sicuri!