Il sogno della Coppa del Mondo svanisce anche per Kwadwo Asamoah. Il Ghana è la seconda Nazionale in cui militano giocatori bianconeri, dopo l’Italia, costretta per via dei risultati a lasciare il Mondiale prima della fase ad eliminazione diretta.
Come in occasione della gara inaugurale, anche nella partita dell’ultimo appello la squadra di Appiah lascia il passo all’avversario, questa volta incarnato in un redivivo Portogallo.
Non bastano al Ghana né il grande assist del nostro Kwadwo, alla 65ª presenza in Nazionale (quarto giocatore di tutti i tempi con la maglia delle Black Stars), nè i tre cross e le tre occasioni da lui create (nessun compagno di squadra come lui fra quelli in campo questa sera); né, infine, il gol di testa di Asamoah Gyan, il giocatore che con questa marcatura diventa l’africano più prolifico della storia del Mondiale.
Le stelle africane fanno harakiri: non solo in occasione del primo (auto)gol, occorso al 31’ quando una sfortunata deviazione di Boye mette fuori causa Dauda; quanto, piuttosto, per non aver saputo cogliere una qualificazione che era davvero ad un passo.
Il momentaneo pareggio di Asamoah G. ha solo il merito di rendere ancor più amara l’eliminazione, giacché a fine primo tempo al Ghana sarebbe bastato segnare appena una rete in più per gioire a fine gara.
Eppure nella ripresa è il Portogallo a rendersi più pericoloso, fino a trovare la marcatura finale con il Pallone d’Oro Cristiano Ronaldo all’80’ – forse il gol più facile e più crudele della sua carriera.
Il 2-1 finale condanna la Nazionale africana, ma anche lo stesso Portogallo che aveva bisogno di vincere con almeno altri tre gol di scarto.
Proprio come la Nigeria, anche gli Stati Uniti si qualificano perdendo l’ultima gara contro la capolista del girone (la Germania, 0-1 gol del cannoniere Müller): se la vedranno agli ottavi contro la prima classificata del gruppo H, Belgio o Algeria.