Juventus-Dinamo Kiev si è giocata due volte nella storia. Entrambe sono state gare valevoli per la Champions League, anche se dall'importanza decisamente diversa. Il primo appuntamento, nel 1998, era la sfida d'andata dei quarti di finale e fu un passaggio interlocutorio, la qualificazione si decise nel match di ritorno a Kiev. La seconda partita risale al settembre 2002 e come oggi l'incontro riguardava la fase a gironi. Ad accomunare i 2 incontri c'è la guida tecnica bianconera, Marcello Lippi, e il fatto che in entrambe le edizioni la Juventus abbia poi raggiunto la finale.
LA SERA DI DI VAIO
Ripartiamo dall'ultima sfida. Contro la Dinamo Kiev, la Juventus fa il suo debutto torinese nella Champions League 2002-03. I bianconeri arrivano alla partita dopo la gara giocata in Olanda con il Feyenoord, terminata in parità sull'1-1. E se a Rotterdam è un nuovo acquisto a mettersi in evidenza con un gol, Mauro German Camoranesi, stessa cosa succede al Delle Alpi contro gli ucraini. Nel netto 5-0 rifilato dalla Signora si mette in evidenza Marco Di Vaio, autore di una doppietta. Un exploit dal significato particolare quello dell'ex parmense perché mai prima di allora aveva siglato due reti di testa in una partita. Ma se i suggeritori sono Alessandro Del Piero e Pavel Nedved, tutto diventa possibile...
JUVE SPETTACOLO
Quando si vince 5-0 in Europa tutto non può che funzionare al meglio. Appare quindi giustificata la valutazione che su Hurrà Juventus si fa dei 90 minuti interpretati alla grande: «i bianconeri sfoderano una partita fantastica, annichiliscono letteralmente la Dinamo Kiev, danno spettacolo e confermano per l'ennesima volta in questo avvio di stagione come la squadra sia forte, compatta, convinta dei propri mezzi e decisa a vincere tutto il possibile». Oltre a Di Vaio, i marcatori sono Del Piero, Davids e Nedved. Sono 3 punti importanti contro un avversario che, peraltro, aveva fatto molto bene nella giornata inaugurale, sconfiggendo in casa per 2-0 gli inglesi del Newcastle.
SHEVCHENKO A TORINO
La prima volta che la Dinamo Kiev scende in campo al Delle Alpi è invece tutto un altro film. A partire dal protagonista più atteso di quello che si può definire il laboratorio del tecnico Lobanovsky, esponente di un calcio innovativo: Andriy Shevchenko. Il futuro milanista si è già imposto all'attenzione di tutta Europa nel corso del girone di qualificazione, andando a segnare 3 gol al Barcellona al Camp Nou. A Torino, il 4 marzo del 1998, la difesa bianconera riesce a ingabbiarlo. La valutazione dei tre quotidiani sportivi è unanime, un'insufficienza valutata con un 5,5.
IL BRIVIDO
Juventus-Dinamo Kiev finisce 1-1. Un risultato non positivo per la squadra di Lippi, che però va considerato in due modi diversi. Da un lato, infatti, c'è il dispiacere per il volume di gioco e la quantità di opportunità costruite dai bianconeri, che avrebbe potuto generare un esito diverso. L'analisi del mister è conseguente: «Sono rammaricato perché in campo ho visto una sola squadra che ha cercato di vincere: la Juventus». Al contempo, va considerato che l'andamento della gara ha visto la Dinamo passare in vantaggio con Gusin (nella foto) al minuto 56. Perciò, non si può che convenire con Del Piero quando parla di «una serata maledetta». Traducendo in parole il brivido provato da tutto il pubblico: «Abbiamo avuto un'infinità di occasioni e, a momenti, rischiavamo pure di perdere».
INZAGHI ANDATA E RITORNO
Anche se ironico, Super Pippo è pur sempre un eroe che risolve le situazioni. Ed è esattamente quanto riesce a Inzaghi, che 13 minuti dopo il vantaggio ucraino riesce a pareggiare la situazione. «Ora andiamo in Ucraina con la possibilità di andare a giocarci ad armi pari il passaggio alle semifinali»: la convinzione del bomber bianconero a fine partita troverà una traduzione davvero da supereroi nel ritorno, dove la Signora prevarrà 4-1 e lui metterà a segno 3 gol.