L’ultimo Juventus-Inter è terminato 1-3 ed ha sancito la fine dell’imbattibilità della Juventus sotto la gestione Conte. Ma a ben vedere, l’impresa compiuta da Andrea Stramaccioni ha avuto un significato ulteriore perché solo in un’altra circostanza – nel 2005 grazie a un colpo di testa di Cruz – i nerazzurri sono riusciti a ottenere un successo a Torino negli anni in cui i bianconeri hanno vinto il campionato. Anzi, spesso e volentieri la Juve vince lo scudetto dopo aver battuto l’Inter in casa.
Una serie avviata nel 1931, quando fu proprio il successo sul campo di Corso Marsiglia per 1-0 a firma di Orsi a determinare la conquista matematica del primo titolo del Quinquennio, periodo nel quale i nerazzurri finirono sconfitti 4 volte su 5 e solo in una circostanza rimediarono il pareggio (memorabile il 6-2 del 17 gennaio 1932).
Tante le affermazioni della Vecchia Signora destinate a passare alla storia, anche per il peso specifico nella corsa scudetto.
Nel 1949-50 non bastano due gol di Wilkes e Lorenzi nei primi 18 minuti per garantire all’Inter un risultato positivo. Una doppietta di Hansen e un gol di Piccinini (padre di Sandro, telecronista Mediaset) determinano il rovesciamento del verdetto. E anche due anni dopo, i nerazzurri si trovano avanti per 1-2 quando Muccinelli e Mari dal dischetto regalano la vittoria ai padroni di casa. Un copione che diventa un vero e proprio classico nel 1957-58, anno che apre il ciclo di 3 scudetti in 4 campionati: gol del solito Lorenzi in apertura ma 60 secondi dopo Charles pareggia, per poi fare la differenza nella ripresa insieme al compagno di reparto Sivori (che nel 1961 chiuderà il periodo vincente con 6 delle 9 reti con le quali la Juve sconfigge l’Inter, schierata con la formazione del vivaio).
Nel 1966-67 è il gol di Favalli a decidere uno scontro diretto a poche giornate dalla fine: 2 punti fondamentali per permettere alla Juve il sorpasso all’ultima giornata.
Da leggenda vi è anche il 3-0 del 1971-72, con tripletta di uno scatenato Franco Causio. Ma non meno male fa ai nerazzurro il 2-0 rifilato nel 1977 con match-winner l’ex Roberto Boninsegna.
Nel 1983-84 il 2-0 è opera di Platini e del suo vice, Beniamino Vignola. Due anni dopo l’ultimo scudetto di Trapattoni in bianconero vede Michel Le Roi regalare allo scudiero Bonini il pallone del 2-0.
Nel 1996-97 la rete del definitivo 2-0 è la prima di Zinedine Zidane con la maglia della Juventus, un destro imprendibile per Pagliuca. Ed il portiere non può farci nulla anche sul velenoso tiro di Del Piero che decide la sfida scudetto del 1998.
Negli anni Duemila sale in cattedra Pavel Nedved: protagonista assoluto nel 2003, quando va in gol nel 3-0, nonostante giochi con una costola incrinata. E si ripete su punizione anche nel 2005-06, dove ad aprire le marcature è David Trezeguet.
Infine, la sfida del 2011-12. Si decide tutto nella ripresa, dopo grandi parate di Buffon nel primo tempo. Gol di Caceres di testa e raddoppio di Del Piero, mandato in campo da Conte in sostituzione di Matri.