“Tutto come da copione. La Juventus archivia la pratica Cesena e si riprende la testa solitaria della classifica […] Il 2-0 vale la sesta vittoria nelle ultime cinque partite: c’è stata continuità nell’arco dei 90 minuti, con un dominio costante che ha legittimato il successo, anche se per sbloccare il risultato si è dovuta attendere quasi la mezz’ora della ripresa.”
Così scrivevamo su Juventus.com il 4 dicembre 2011, data dell’ultima partita in Serie A giocata contro il Cesena in casa, arrivata come quest’anno dopo partite impegnative (Milan a San Siro, sabato scorso, e le trasferte di Roma e Napoli nel 2011). All’assenza di Pirlo – per squalifica, allora, non per infortunio – la Juventus sopperì con una grande prova di squadra, messa in campo da Antonio Conte con un 4-3-3 a trazione anteriore. Il dato del possesso palla, a metà del primo tempo, recitava Juventus 77, Cesena 23%.
Dopo una partita passata a cercare invano la rete, l’assedio bianconero termina al 27’ del secondo tempo, quando Marchisio chiude due scambi al limite dell’area, riceve l’ultimo pallone da Vidal e infila un rasoterra potente nell’angolino basso alla sinistra di Antonioli. Sotto di una rete il Cesena deve inevitabilmente cambiare atteggiamento. Il tecnico dell’epoca, Arrigoni, manda in campo Candreva ed Eder, quando la Juve aveva già sfiorato il raddoppio. Al 35’, Lichsteiner scodella in area dalla destra e a centro area Giaccherini si scontra con Antonioli in uscita: Doveri indica il dischetto e espelle il portiere. Arrigoni ha già esaurito le sostituzioni ed è costretto a mandare tra i pali Rodriguez che non può nulla contro la battuta di Vidal.
Ma lo Juve-Cesena più memorabile risale al 1981, quando l’attuale tecnico Bisoli - il primo allenatore a strappare un punto nella nostra roccaforte in Serie A, quando ancora allenava il Bologna – esordiva da giocatore con il Porretta, la squadra del suo paese.
Al Comunale, Bettega (tripletta, da vero matador dell’area di rigore), Scirea (doppietta anche per lui, con un primo tiro da fuori area da antologia) e Fanna rifilarono una sconfitta senza appello ai romagnoli allenati da Fabbri. 6-1 il risultato finale a favore dei Campioni d’Italia 1980/81, che alzeranno ancora una volta il titolo dei più forti in patria al termine di quella stagione, condotta testa a testa con la Fiorentina fino all’ultimo. Fino al rigore di Brady a Catanzaro.
Proprio BobbyGol è il bianconero ad aver segnato di più nella storia contro i “Cavallucci Marini”: ben sette le reti in carriera, tra partite in casa e gare in trasferta.
Ma, anche in questo caso, lasciamo che a parlare siano i gol delle leggende bianconere…