Le statistiche sono ormai uno specchio fedele di ogni partita, ma raramente regalano una fotografia tanto esatta dell'andamento della gara come nel caso di Juventus-Fiorentina di coppa.
Bianconeri strabordanti nei primi venti minuti dell'incontro, poi tanto possesso di palla viola culminato, il più delle volte, in conclusioni da fuori area. Pressing alto della formazione di Montella e conseguente ricorso al lancio in profondità di quella di Conte. Nonostante tutto, maggior pericolosità della Juve, più efficace quando si tratta di attaccare i sedici metri.
La sfida di andata di Europa League in fondo è stata tutta qui e i dati confermano le impressioni ricavate in presa diretta. Il 59,8% di possesso palla degli avversari allo Stadium è una rarità, così come il fatto che siano stati loro ad andare più spesso al tiro: 15 volte, contro le 13 dei bianconeri. Nove tentativi però sono arrivati da fuori area e in tutto la porta è stata centrata appena quattro volte. La Juve invece, pur tirando meno, lo ha fatto da distanza minore: ben sette le conclusioni arrivate dall'interno dei sedici metri e sei tentativi hanno centrato lo specchio.
La squadra di Conte ha saputo trovare varchi nella difesa viola con maggiore efficacia e questo nonostante le difficoltà incontrate nella fase di impostazione. Difficoltà che nascono dalla foga con cui la Fiorentina andava a pressare e che spesso costringeva la Juve alla verticalizzazione immediata. La differenza l'hanno fatta soprattutto i palloni alti: i viola hanno vinto il 66,7% dei contrasti aerei, limitando così le ripartenze dei bianconeri e anzi riconquistando spesso il possesso, gestito poi con maggior precisione. I passaggi riusciti di Borja Valero e compagni sono stati l'87,2% contro l'80,1% e la forbice è ancor più ampia considerando i tocchi a segno nella metà campo avversaria: 78,1% per la Fiorentina, 69% per la Juve. La sfida insomma è stata all'insegna dell'equilibrio e il pareggio è la logica conseguenza della capacità dei viola di gestire il pallone e della maggior pericolosità offensiva dei bianconeri. Nella sfida di ritorno alla squadra di Conte servirà solo un goccio di cinismo in più sotto porta.
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