Tre vittorie su quattro. Due gol subiti, nove segnati. Che l'inizio di questo campionato sia positivo, è un dato di fatto. Che la Juve vista oggi confermi le buone sensazioni anche nell'attitudine, nella qualità del fraseggio e soprattutto nell'intensità vista all'Allianz Stadium, anche.
I ragazzi di Allegri non "pagano" la sosta e ricominciano come si erano fermati: vincendo, per la prima volta in stagione fra le mura di casa.
CHE INIZIO!
La Juve scende in campo, in una parola, ruggendo. Pressing alto, manovra veloce e tante cose belle: al decimo Locatelli pennella in mezzo da destra, Vlahovic graffia anticipando tutti e girando in porta prima che chiunque si renda conto del pericolo. Che gol, Dusan.
I bianconeri non si accontentano e cercano con Kostic prima e ancora Vlahovic, di testa, pochi secondi dopo: siamo al quarto d'ora, c'è da divertirsi.
La Lazio però non è a Torino in gita e un paio di volte si fa vedere dalle parti di Szczesny, che risponde presente a Kamada prima e a Romagnoli poi. Preludio al pari biancoceleste? No: c'è Chiesa. al minuto 26 la sua rasoiata da sinistra è micidiale, Provedel battuto, lo Stadium entusiasta.
Alla mezz'ora prova a iscriversi a tabellino anche Miretti, ma ancora una volta il suo appuntamento con il gol è spostato per una questione di pochi centimetri.
La Juve non alza il piede dall'acceleratore anche a inizio ripresa, quando Rabiot di testa costringe Provedel a un vero e proprio miracolo per non subire il tris. A questo punto la Lazio cerca di alzare i giri del suo motore e di segnare il gol che potrebbe rimettere in carreggiata la partita per gli uomini di Sarri.
QUEI DUE MINUTI
Succede che la Lazio, quel gol, lo trovi davvero, al 64', dopo un paio di chiamate all'opera di Szczesny da parte di Kamada e Felipe Anderson: palla persa dai bianconeri in costruzione e proprio Luis Alberto pennella una conclusione al giro dal limite.
A questo punto la domanda è: match davvero riaperto?
SI incarica della risposta ancora Vlahovic, che due minuti dopo, anche lui dal limite, segna il suo secondo, ancora una volta bellissimo, gol personale. Questo, forse, è il segnale più bello di tutti nel sabato di Torino;: la Juve ha una mentalità solida, solidissima. E potrebbe addirittura chiduerla in trionfo verso la fine, con Weah che non trova la zampata su una palla succulenta messa in mezzo da Milik, e in ripartenza nel recupero con Kean che non conclude un contropiede potenzialmente pericoloso.
Ma va bene, anzi benissimo lo stesso: Juve prima in classifica in attesa del Derby di sabato sera a Milano, e non c'è frase più dolce per lo splendido pubblico di oggi all'Allianz Stadium.
JUVENTUS - LAZIO 3-1
Marcatori: 10' pt Vlahovic (J), 26' pt Chiesa (J), 19' st Luis Alberto (A), 22' st Vlahovic (J)
Juventus: Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; McKennie (27' st Weah), Miretti (14' st Fagioli), Locatelli, Rabiot, Kostic (14' st Cambiaso); Vlahovic (38' st Kean), Chiesa (38' st Milik). A disp.: Perin, Pinsoglio, Alex Sandro, Rugani, Cambiaso, Nicolussi Caviglia, Yildiz, Iling Junior. Allenatore: Allegri
Lazio: Provedel; Marusic, Casale, Romagnoli, Hysaj (1' st Luca Pellegrini); Kamada (33' st Guendouzi), Cataldi (1' st Rovella), Luis Alberto; Felipe Anderson (28' st Pedro), Immobile (23' st Castellanos), Zaccagni. A disp.: Sepe, Mandas, Patric, Gila, Vecino, Lazzari, Isaksen. Allenatore: Sarri
Arbitro: Maresca
Ammoniti: Miretti, Bremer, Gatti, Cambiaso, Vlahovic (J), Luca Pellegrini (L)