L'Apache stende il Catania

La marcia della Juve non incontra ostacoli neanche a Catania, dove tra infortuni e necessità di far rifiatare qualche uomo, le scelte di Conte sono praticamente obbligate. Al Massimino il tecnico piazza a centrocampo Padoin e Isla, in avanti Osvaldo fa coppia con Tevez, mentre in porta trova spazio Storari.

Se quest'ultimo anche fosse rimasto negli spogliatoi, sarebbe cambiato davvero poco, perché la vittoria al Massimino arriva senza concedere nulla ai siciliani. Volitivi, caparbi, ma mai in grado di impensierire in campioni d'Italia.

Di tiri in effetti se ne vedono davvero pochi da entrambe le parti, specie nel primo tempo. Uno dei più interessanti è quello di Pirlo dopo una decina di minuti: dopo quelle di Genova e Firenze, il “Professore” prova a piazzare nell'angolino la terza punizione consecutiva, ma pur avendo piedi divini, anche lui è un essere umano e questa volta mette a lato.

Il Catania ci mette anima e polmoni e il risultato è una gara confusa, ma adrenalinica. Damato evidentemente predilige animi cheti e allontana sia Conte che Maran dopo neanche mezz'ora di gioco. I ritmi sono alti, così come la soglia di attenzione delle difese e quando al 34' Osvaldo viene pescato in area da Pirlo, la convinzione di essere in fuori gioco è talmente radicata che l'attaccante si avventura in uno spettacolare quanto improbabile colpo di tacco, che termina a lato. Peccato davvero, perché la posizione è regolare.

Tra contrasti a centrocampo, difese attente e imprecisioni assortite, quella capitata sui piedi dell'attaccante bianconero è l'occasione più nitida, se non l'unica degna di nota, del primo tempo.

Osvaldo cerca un altro capolavoro anche nel secondo tempo, esibendosi al 12' in una sforbiciata alta di un soffio. Sarà forse meno esaltante, ma è sicuramente più efficace, la sponda aerea con cui, due minuti più tardi, l'italoargentino libera Tevez al tiro: l'Apache arriva come un fulmine, si coordina per il tiro e scarica un destro potente che Andujar riesce a toccare, ma non a neutralizzare. Il pallone rotola in rete e per l' Apache è il sedicesimo gol in campionato. L'assist per la rete del vantaggio è l'ultima giocata di Osvaldo, che lascia il posto a Llorente e un attimo dopo Asamoah rileva Isla.

Al 22' dopo l'ennesima gomitata, questa volta ai danni di Chiellini, arriva il secondo giallo per Bergessio e il Catania rimane in dieci uomini. Pirlo cerca ancora la magia su calcio piazzato e Andujar vola a togliere il pallone dal “sette”, Vidal spara altissimo dopo una bella combinazione con Tevez, lo stesso Apache conclude a lato un contropiede nato da un'incertezza di Gyomber e Lichtsteiner, in pieno recupero, prova a piazzare un pallonetto con Andujar fuori dai pali, ma non centra la porta.

Quattro occasioni limpide che non valgono il raddoppio, ma legittimano una vittoria sacrosanta, la sesta consecutiva in campionato. Una sonora risposta al successo della Roma sul Chievo, un altro passo verso il traguardo.

CATANIA-JUVENTUS 0-1

RETI: Tevez 14' st

CATANIA Andujar; Bellusci (21' st Leto), Rolin, Gyomber; Izco, Rinaudo, Plasil (37' st Peruzzi), Lodi, Monzon; Barrientos (39' Keko), Bergessio. A disposizione: Ficara, Legrottaglie, Biraghi, Alvarez, Capuano, Petkovic, Fedato, Boateng Allenatore: Maran.

JUVENTUS Storari; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Padoin, Isla (21' st Asamoah); Osvaldo (18' st Llorente), Tevez (42' st Giovinco) A disposizione: Buffon, Rubinho, Romagna, Gerbaudo, Quagliarella Allenatore: Conte

ARBITRO: Damato ASSISTENTI: Posado, Marrazzo QUARTO UFFICIALE: Manganelli ARBITRI D'AREA: Ciampi, Candussio

AMMONITI: 4' pt Gyomber, 9' pt Bergessio, 15' pt Osvaldo, 22' st Bergessio, 42' st Rolin ESPULSI: 27' pt Conte e Maran, 22' st Bergessio