Reduce da un’ottima tournèe negli Stati Uniti e dopo aver disputato in maniera convincente il primo tempo nel match contro la Juventus Next Gen, Andrea Cambiaso si presenta in conferenza stampa come uno dei nuovi innesti della stagione ai blocchi di partenza, dopo il prestito vissuto al Bologna nel campionato scorso.
IL SIGNIFICATO DELLA MAGLIA BIANCONERA
«Questa maglia ha certamente un peso specifico diverso rispetto alle altre, senza nulla togliere alle squadre in cui ho giocato. La Juventus è una grande società, mi sento orgoglioso e voglio dare il meglio per restare qui più tempo possibile. In squadra ci sono tanti ottimi difensori: Danilo, Bremer, Rugani, Alex Sandro, posso imparare molte cose da loro, hanno esperienza da vendere».
LA CRESCITA DURANTE L'ESPERIENZA A BOLOGNA
«Il prestito della stagione scorsa a Bologna è stato molto utile per la mia formazione. L’anno precedente non avevo giocato con tantissima frequenza e proprio grazie all’ultima esperienza sono migliorato sotto tanti aspetti. Devo dire grazie al responsabile dell’area tecnica rossoblù Giovanni Sartori, a Mihajlovic e Thiago Motta, con loro ho percepito fiducia e sono riuscito a scendere in campo con continuità alzando il livello delle mie prestazioni».
SCHEMI DI GIOCO E ASSETTI DIFENSIVI
«Non vedo grandi differenze nel passaggio dalla difesa a 4 a una a 5. In realtà già ai tempi del Genoa ho ricoperto la parte di esterno a tutta fascia e anche a Bologna in alcuni tratti della stagione c’era stato un cambiamento simile. Personalmente credo che parlare ancora di moduli sia abbastanza anacronistico, ormai si ragiona per spazi in base alle richieste degli allenatori e all’interpretazione del ruolo».
IL PERCORSO DI FORMAZIONE COME CALCIATORE
«Da ragazzino mi sentivo un po’ fragile caratterialmente, in tal senso il percorso con i due anni vissuti in Serie D è stato utile per sbloccare questa parte di me. Scalare le varie categorie mi ha fatto venire fame e ha alimentato la mia voglia di emergere. Ci sono tanti ragazzi giovani molto bravi in giro per l’Italia, ma se non giocano tanto vuol dire che non sono ancora del tutto pronti. Ci vuole del tempo per trovare la propria strada».
TRAGUARDI PERSONALI
«Gli obiettivi per la stagione sono di giocare il più possibile e di dare una mano alla squadra al massimo delle mie capacità. Penso sia il momento giusto per essere qui, non mi sento per nulla arrivato e c’è ancora spazio per ritoccare tanti aspetti del mio modo di giocare, cercherò di perfezionarmi e di seguire al meglio i consigli del Mister».
L'IMPATTO CON MISTER ALLEGRI
«Il rapporto con Mister Allegri credo sia già molto buono. Sta cercando di trasmettermi diversi trucchi del mestiere, ha allenato grandi campioni e c’è solo da imparare. Mi ha chiesto di esprimermi al top, sia a destra che a sinistra, vuole che sia determinante anche contribuendo con gol e assist. Da piccolo giocavo come trequartista, spostandomi sull’esterno. Uno dei miei punti di riferimento è sempre stato Joao Cancelo».