La conferenza stampa di presentazione di Thuram

Oggi, venerdì 2 agosto, Khephren Thuram si è presentato nella conferenza stampa tenutasi all’Allianz Stadium.

Queste le dichiarazioni più importanti del talento francese davanti ai giornalisti presenti in sala:

IMPATTO E EMOZIONI

«La prima settimana è stata piacevole, ho lavorato parecchio con il gruppo e con mister Thiago Motta. Mio papà mi ha detto che la Juventus è miglior squadra del mondo e di approfittare di ogni momento vissuto qui. Sarà l’occasione per apprendere e crescere sotto tanti aspetti come giocatore. È stato un po’ come un sogno che si avverava. Fin da piccolo desideravo giocare per i colori bianconeri: qui sono passati grandi giocatori francesi, sono orgoglioso di poter indossare una maglia con tale significato».

TRADIZIONE FRANCESE

«Spero di fare bene come gli altri francesi che sono stati alla Juve: da Matuidi a Pogba, e anche come mio papà (Lilian Thuram, ndr). Ero destinato a venire qui: c’era già stato un interessamento quando avevo 17 anni al Monaco. Ho ricevuto complimenti anche da Patrick Vieira e da Thierry Henry per il mio approdo a Torino».

IN FAMIGLIA

«Ero piccolo quando la Juve vinse tanti scudetti con mio papà in campo, ho pochi ricordi. Vorrei vincerne altri da protagonista. Mio papà è stato enormemente felice l’anno scorso per mio fratello (Marcus Thuram, ndr), lo sarà altrettanto se toccasse a me conquistare lo scudetto. Mio fratello dice che io sono più forte di lui, ma lo fa perché mi vuole tanto bene. Per me invece è il contrario, io sono contentissimo per lui e per il suo percorso. È arrivato in nazionale, è un punto di riferimento da seguire. Segna, fa assist… è davvero in gamba».

FEELING CON IL MISTER

«La carriera del mister Thiago Motta da giocatore è stata eccezionale: era particolarmente intelligente, potrò imparare un sacco da lui. So che, se avrò domande da fare, lui sarà disponibile al 100%. Mi dice come seguire il gioco, ha già cominciato a darmi tanti consigli utili che tengo per me».

IDOLO E COLLOCAMENTO TATTICO

«Non ho un ruolo preferito: posso agire da mezzala o da regista, non fa differenza. I miei modelli sono da sempre Pogba e Vieira, due grandi centrocampisti a cui mi ispiro da una vita. Amo molto far girare la palla, verticalizzare e portare la sfera in avanti; in difesa penso di avere la giusta aggressività. Mi sento un giocatore completo, ma ho ancora tanta strada da fare. Dovrei imparare a segnare di più, è un obiettivo da raggiungere. Devo essere abile a creare connessione tra centrocampo e attacco: fare gol fa piacere a tutti, ma ho altri compiti principali».