Cosa rende tale una grande squadra? Troppo facile rispondere i fuoriclasse, e la Juve ne ha in dosi massicce. Più di tutto, forse, a fare la differenza è il carattere, la capacità di stringere i denti nei momenti di difficoltà e la consapevolezza della propria forza. La Juve è una grande squadra, ha tutto questo e l'ha messo in campo a San Siro questa sera, contro il miglior Milan della stagione. Così, ancor più che con le straordinarie giocate di Tevez, i bianconeri centrano una vittoria che vale oro, perché li proietta a più 11 sulla Roma e conferma una superiorità schiacciante, sugli avversari di giornata e sul campionato tutto.
La partita è subito vivace: un esterno di Lichtsteiner sul fondo e uno di Taarabt bloccato da Buffon sono il primo scambio di cortesie. La Juve, nonostante i 31 punti di vantaggio in classifica, deve stare attenta alla ritrovata vena del Milan. Tra i rossoneri non c'è Balotelli, ma Pazzini non lo fa rimpiangere e il suo colpo di testa poco dopo il 10' è un chiaro messaggio: guai ad abbassare la guardia.
In avanti i bianconeri sembrano comunque avere una marcia in più, grazie alle combinazioni tra Llorente e Tevez: pregevole quella che al 16' porta l'Apache al tiro dal limite, bloccato da Abbiati. Due minuti dopo il portiere rossonero compie un vero miracolo su Lichtsteiner, ribattendo il destro a botta sicura dello svizzero, dopo una caparbia azione di Tevez sulla sinistra.
E' una gara piacevole ed equilibrata e l'impressione è che il risultato possa sbloccarsi in qualsiasi momento. Che non accada al 27' è un vero miracolo, firmato Bonucci: il centrale bianconero non tiene Pazzini in contropiede, ma si fa trovare al posto giusto quando, dopo una prima respinta di Buffon, Kakà conclude l'azione e prova a piazzare il destro nell'angolino. La respinta sulla linea salva il risultato e vale quanto un gol.
L'occasione sfumata dà comunque fiducia al Milan, che impegna ancora Buffon con Emanuelson , Montolivo e Pazzini, mentre la Juve deve stringere i denti e fa fatica a costruire delle repliche efficaci. Le ripartenze dei rossoneri sono pericolosissime e al 43' il destro a giro di Kakà respinto da Buffon e la sventola di Poli fanno pensare che chiudere il primo tempo sullo 0-0, per la banda di Conte, sarebbe un buon risultato.
E invece ecco la zampata dei campioni, che nel momento più difficile ribaltano gli equilibri, con un'azione da manuale: Marchisio lotta su un pallone che sembra perso, si defila sulla destra e mette in mezzo per Tevez. Il tocco di prima dell'Apache manda sul fondo Lichtsteiner e il traversone basso è telecomandato sul destro di Llorente: a quel punto Abbiati è imbambolato dalla rete di passaggi e può solo guardare il tocco dello spagnolo rotolare morbido in rete.
La ripresa si apre con gli interventi di Abbiati e Buffon, chiamati a neutralizzare le sventole di Tevez e Taarabt, e con lo stacco di Poli, che mette a lato di poco. Nell'azione il centrocampista rossonero e Caceres si scambiano una violenta testata: Poli è costretto ad uscire, lasciando il posto a Saponara, mentre per l'uruguaiano si rende necessaria una vistosa fasciatura.
I primi minuti promettono molto, ma in realtà il ritmo della gara rallenta e di occasioni non se ne contano più fino al 23'. Poi Carlos Tevez spiega a tutti cosa voglia dire poter contare su un fenomeno come lui: l'Apache riceve ai venticinque metri, ha spazio e avanza di due passi prima di lasciar partire una sassata violentissima che sbatte sotto la traversa e si spegne in rete. E' un gol capolavoro, il 15° dell'argentino in campionato, ora capocannoniere in solitaria.
Seedorf prova il tutto per tutto, mandano in campo Honda e Robinho al posto di Montolivo e Taarabt e Buffon ha il suo da fare per respingere la fiondata di Emanuelson da fuori area. La Juve ha giocato solo giovedì sera in Turchia e dovrebbe essere più stanca, ma con il passare dei minuti sembrano invece i rossoneri a sentire il peso della gara, oltre a quello dei due gol di svantaggio.
Così il punteggio potrebbe assumere contorni ancor più rotondi, se il destro di Pogba non scheggiasse il palo. Il Milan sfiora il meritato gol della bandiera proprio all'ultimo secondo con Robinho, ma a quel punto, anche senza la respinta della traversa, sarebbe troppo tardi per sperare di riaprire la gara. Le luci a San Siro sono già accese e illuminano sempre di più il campionato di bianco e nero.
MILAN-JUVENTUS 0-2
RETI: Llorente 44' pt, Tevez 23' st
MILAN Abbiati; Abate, Rami, Bonera, Emanuelson; De Jong, Montolivo (26' st Honda); Taarabt (30 's t Robinho), Poli (8' st Saponara), Kakà; Pazzini. A disposizione: Amelia, Gabriel, Mexes, De Sciglio, Zaccardo, Constant, Essien, Birsa, Petagna. Allenatore: Seedorf
JUVENTUS Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner (39' st Padoin), Pogba, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Tevez (47' st Giovinco), Llorente (45' st Osvaldo). A disposizione: Storari, Rubinho, Chiellini, Ogbonna, Peluso, Isla, Quagliarella. Allenatore: Conte
ARBITRO: Guida ASSISTENTI: Di Liberatore, Carriolato QUARTO UFFICIALE: Marzaloni ARBITRI D'AREA: Gervasoni, Russo
AMMONITI: 13' st Marchisio, 19' st Pirlo, 38' st Bonera