Bentornata Signora! La Juve ritrova solidità, carattere, il gioco dei giorni migliori nella serata più importante, sul palcoscenico più difficile, contro l'avversario più tosto. E ricorda a tutti che non possono essere sufficienti tre partite a giudicare una squadra, specie se è formata anche da gente che vince ininterrottamente da quattro anni in Italia e che in Europa, lo scorso anno è stata seconda solo al Barcellona in Europa.A Manchester contro il City i bianconeri giocano una gara impeccabile, acquistano sicurezza minuto dopo minuto, non si abbattono dopo l'ingiusto svantaggio e ribaltano il risultato, tornando a casa non solo con tre punti preziosi, ma con la consapevolezza di essere sulla strada giusta per vivere un'altra stagione esaltante.Allegri vuole una squadra accorta, ma anche capace di pungere e per l'esordio europeo sceglie il 4-3-3, piazzando Cuadrado e Morata a supporto di Mandzukic, con Hernanes in cabina di regia.
L'inizio provoca subito un brivido, perché dopo appena due minuti di gioco, Sturaro perde palla a metà campo Fernandinho conduce il contropiede e mette Sterling in condizioni di concludere da distanza ravvicinata, ma Buffon compie un miracolo fermando il tiro e permettendo alla difesa di chiudere in angolo.
Il pericolo corso serve da lezione alla Juve, che alza la soglia di attenzione e inizia a tessere buone trame, arrivando anche al gol al 12': Cuadrado crossa dalla destra e Pogba sorprende la difesa inglese spedendo nella porta sguarnita. Il signor Skomina però annulla per la posizione irregolare di Morata che, a centro area, non si disinteressa dell'azione e cerca di deviare prima del compagno. I bianconeri ci provano anche su punizione con Hernanes, che dai venticinque metri mette fuori di un soffio.È una gara bella, aperta e spettacolare, con duelli tosti a centrocampo e ritmi sostenuti. Le difese sono attente e così, le occasioni per entrambe le squadre arrivano con conclusioni dalla distanza: da una parte Fernandinho cerca l'incrocio dal limite, angolando troppo il destro e Kolarov prova a sorprendere Buffon da calcio piazzato, senza però centrare la porta. Dall'altra Morata si libera ai sedici metri e indirizza a fil di palo un rasoterra velenoso, poi Cuadrado spara a lato una sventola di destro. Stessa sorte per il tentativo di Bony, bravo a liberarsi, per il tiro, meno a prendere la mira, o per il siluro di Fernandinho.Il primo tempo, chiuso a reti bianche e giocato assolutamente alla pari, restituisce alla Juve quell'autostima di cui parlava Allegri alla vigilia e quando entrano in campo nella ripresa i bianconeri sembrano più autorevoli e sicuri non solo nel contenere gli avversari, ma soprattutto nella gestione del possesso palla.Così, quando al 12' del primo tempo il City passa grazie Kompany, che non si appoggia vistosamente a Chiellini per staccare, provocando così la deviazione del difensore nella propria porta, si prova davvero una sensazione di ingiustizia. Devono avvertirla anche i bianconeri, che mentre provano a scuotersi e a reagire, rischiano seriamente di subite il raddoppio con il contropiede di Sterling e Silva, neutralizzato solo da uno straordinario doppio intervento di Buffon.
La Juve non ci mette comunque molto a riprendersi, e dopo i tentativi di Sturaro e Pogba, al 25' trova il pareggio: Pogba pennella dalla tre quarti un pallone perfetto per Mandzukic, che appostato a centro area ruba il tempo a Mangala e appoggia in rete.Poco dopo il croato lascia il posto a Dybala. Tatticamente cambia poco e, del resto, è più che giusto che Allegri mantenga lo stesso assetto, visto che non solo la Juve tiene perfettamente il campo, ma passa anche in vantaggio: Bonucci lancia Cuadrado, che viene anticipato da Kolarov, il cui tocco (di mano), mette sì fuori causa il colombiano, ma non Morata, che si trova il pallone sul destro al limite dell'area e lo infila nell'angolino con una parabola perfetta.Nel finale il City tenta il tutto per tutto, mandando in campo anche Aguero al posto di Nasri, mentre Allegri risponde togliendo Morata e inserendo Barzagli. Yaya Touré prova a sorprendere Buffon cercando l'incrocio dal limite, ma è l'unica conclusione che i bianconeri concedono agli avversari. Il resto è una splendida, saggia, matura gestione della palla e del risultato, che li porta a sbancare l'Etihad Stadium, a guadagnare la testa del Gruppo D di Champions e a mandare un chiaro segnale anche al campionato: la Juve c'è ancora, eccome. E più passeranno le settimane e le partite, più tutti avranno modo di rendersene conto...
MANCHESTER CITY-JUVENTUS 1-2RETI: Chiellini (aut)12' st, 25' st Mandzukic, Morata 36' stMANCHESTER CITYHart; Sagna, Kompany (29' st Otamendi), Mangala, Kolarov; Toure, Fernandinho; Nasri (39' st Aguero) Silva, Sterling (26' st De Bruyne); Bony A disposizione:Caballero, Demichelis, Fernando, NavasAllenatore: PellegriniJUVENTUSBuffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Sturaro, Hernanes, Pogba; Cuadrado, Mandzukic (33' st Dybala), Morata (39' st Barzagli)A disposizione: Neto, Alex Sandro, Lemina, Pereyra, ZazaAllenatore: AllegriARBITRO: Skomina (SVN)ASSISTENTI: Praprotnik (SVN), Vukan (SVN)QUARTO UFFICIALE: Vidali (SVN)ARBITRI D'AREA: Jug (SVN), Vincic (SVN)