Primo posto in campionato, miglior attacco, con 35 gol segnati, e miglior difesa, con appena 8 reti subite, senza contare la qualificazione agli ottavi di Champions. La Juve marcia a dir poco spedita, e il pareggio contro l'Inter, per quanto abbia lasciato l'amaro in bocca, ha comunque permesso ai bianconeri di mantenere il vertice della classifica in solitaria. Ecco quindi che, quando Claudio Marchisio sente parlare di Juve in difficoltà, rimane a dir poco stupito: «Si parla sempre di noi e questo è un bene perché evidentemente siamo davanti a tutti e stiamo vivendo una grande stagione - sottolinea il centrocampista con un sorriso ai microfoni di Sky Sport - Potevamo gestire meglio alcune partite è vero, ma sicuramente non si può parlare di difficoltà né fisica né mentale: siamo sempre entrati in campo con l'atteggiamento giusto e abbiamo sempre corso molto. Ci sono piccoli aspetti da migliorare, ma fortunatamente in questo periodo abbiamo il tempo per lavorarci su». L'efficacia del gioco è testimoniata dalla prolificità dei bianconeri e Tevez in particolare viaggia alla spaventosa media di 0,70 gol a partita. Dei 42 centri realizzati dalla Juve in tutte le competizioni, 25 sono arrivati dagli attaccanti (16 solo dall'Apache), 15 dai centrocampisti e due dai difensori. Un bottino comunque ben distribuito, nonostante l'assetto tattico diverso richieda inevitabilmente un nuovo lavoro ai centrocampisti. Claudio al momento è fermo a un gol, ma il contributo in fase offensiva rimane notevole, **come dimostrano le sue statistiche:**
«Ora giochiamo con un modulo diverso dal 3-5-2 – spiega il Principino - e qualche movimento cambia, ma arriviamo comunque spesso alla conclusione. Se abbiamo segnato meno dipende anche dalla bravura dei portieri avversari e a volte da un po' di sfortuna».
Marchisio cercherà di rimpinguare il bottino nella sfida contro un Napoli che, dopo il successo in Supercoppa attraversa probabilmente il proprio periodo migliore: «Durante una stagione ci sono diversi periodi in cui una squadra può vivere alti e bassi, ma quando si giocano partite così importanti, tutto si azzera, perché si arriva mentalmente molto carichi all'appuntamento. Attenti a Higuain? Beh, lo si conosce, però ci sono anche Callejon e Hamsik, oltre a Gabbiadini, che è cresciuto molto, ha fatto bene nella Samp e gli auguro di continuare così, anche per il bene dell'Italia. Il Napoli è una grande squadra, e giocare a casa loro è sempre difficile, ma noi siamo pronti».
Tra le gare al San Paolo che Claudio ricorda con più piacere c'è quella del 29 novembre 2011:
«In quel 3-3 io ero squalificato – ricorda Marchisio - ma fu una grande rimonta. Giocare al San Paolo è sempre difficile e sono tanti anni che non riusciamo a vincere. Ora però vogliamo cambiare il corso di questa storia».
La chiusura, inevitabile in questo periodo, è per il mercato: «A quello ci penserà la società. Noi abbiamo talmente tante partite che non dobbiamo fare altro che pensare al campo. Chiunque arrivi troverà le porte dello spogliatoio aperte e tutti noi pronti ad accoglierlo. L'importante è che venga con la “fame” e la voglia di vincere».