Tradizione rispettata per il 2013. Anche la 29ª edizione della “Castagna d’Oro”, premio istituito dallo Juventus Club Mottarone, la Juventus è arrivata sul lago Maggiore con i pezzi da novanta. Con Arturo Vidal, il premiato che è succeduto ad Andrea Pirlo. Con Andrea Barzagli e con Giuseppe Marotta, quest’ultimo ospite fisso da quando è entrato a far parte del club bianconero.
E da Baveno, che anche quest’anno ospita serata di gala, il dirigente bianconero manda i suoi complimenti al presidente Livio Maggi e a tutta la macchina organizzativa: «Sono sempre stato presente da quando sono alla Juventus e ogni volta non c’è che da constatare tanto entusiasmo. Questa è la 29ª edizione e ci sono stati tanti premiati eccellenti. La tradizione va avanti, nel segno del grande attaccamento ai nostri colori».
La premiazione arriva il giorno dopo la vittoria con l’Udinese e Marotta torna sulle grandi emozioni vissute allo Juventus Stadium: «È stato un successo ottenuto con le unghie, grazie alla forza di volontà del gruppo e del nostro allenatore. In questo momento la squadra sta girando bene. Siamo stati sempre fiduciosi, sapevamo che all’inizio avremmo potuto pagare la partecipazione alla Confederations Cup di tanti nostri giocatori e anche la preparazione. Una volta acquisita la giusta brillantezza avremmo visto la vera Juve e l’esempio migliore è Llorente che ha potuto mostrare le sue qualità».
Ma il giorno dopo il successo sui friulani è caratterizzato anche da tre eventi extra campo: l’infortunio di Pirlo, l’accoglimento del ricorso bianconero per la questione Supercoppa e le polemiche scoppiate dopo l’esperimento dei bambini in curva. «Quello di Pirlo – conclude Marotta – è un infortunio non grave ma fastidioso. Da domani inizierà le cure per riabilitarsi, per ora possiamo solo augurargli una pronta guarigione. Per il ricorso sulla Supercoppa siamo molto contenti, eravamo sicuri di spuntarla sapendo che il Consiglio di Lega non poteva deliberare e che solo l’Assemblea è sovrana. La nostra difesa ha lavorato bene e l’Alta Corte del Coni ci ha dato ragione. Le polemiche per i cori dei bambini in curva? Le trovo stucchevoli. Abbiamo voluto riempire le curve perché giocare con gli spalti deserti non è la stessa cosa. Purtroppo qualcuno ha innescato una polemica fuori luogo, volendosi soffermare su un puntino nero piuttosto che esaltare un enorme foglio bianco».