Un successo pesante come quello contro il Milan merita solo applausi. E a Conte e ai suoi ragazzi arrivano quelli di Giuseppe Marotta, che al termine della gara riconosce «i meriti della squadra dell'allenatore e del gruppo per il lavoro svolto e per una vittoria importantissima contro un avversario che al di là dei 31 punti di differenza ha cambiato rotta e poteva metterci in difficoltà».
Nella serata di San Siro ci sono solo due note stonate. Lo scontro aereo tra Caceres e Poli e la convocazione di Chiellini in Nazionale, insieme a Buffon, Barzagli, Bonucci, Marchisio, Pirlo e Osvaldo. Una chiamata a dir poco sorprendente, visto che il difensore bianconero è reduce da infortunio: «Caceres ha subito una ferita lacero contusa alla fronte e gli sono stati applicati 10 punti di sutura, ma sta probabilmente meglio di Poli – sottolinea l'amministratore delegato bianconero - Quanto a Chiellini siamo meravigliati, perché Giorgio è fuori per infortunio da tre settimane e ha sempre lavorato in differenziato. Pensavamo che in questa settimana potesse riallinearsi con il gruppo e forse sarebbe necessario poter comunicare un po' di più. Non è polemica, tutti vogliamo il bene della Nazionale, ma in questo caso siamo rimasti un po' sorpresi».
Tornando alla vittoria contro il Milan, Marotta si gode non solo il successo, ma anche l'ennesimo record della squadra, che con i 69 punti ha superato anche il ruolino di marcia della Juve di Capello del 2005/2006 «Ci fa piacere, ma le statistiche non portano le vittorie. Piuttosto, dopo due scudetti consecutivi, oggi abbiamo 11 punti di vantaggio e anche abbiamo dimostrato di essere una squadra forte, capace di vincere a San Siro. Questo vale più di qualsiasi statistica».
Marotta è raggiante, ma non si siede certo sugli allori: «Tutto è migliorabile – conclude l'amministratore delegato - Veniamo sempre criticati per il nostro andamento in Champions e ogni mercato stivo rappresenta un'occasione per crescere. Cercheremo di farlo ancora, perché vogliamo tornare a essere competitivi anche in Europa, cogliendo le opportunità che si presenteranno, come abbiamo fatto con Tevez e Llorente».