La Juventus approda agli ottavi di finale di Champions League per il quarto anno consecutivo. La vittoria in **Grecia** è stato l'ultimo atto, e quello decisivo, per entrare ancora una volta nell'élite del calcio europeo. Un 2-0 frutto di una gara accorta e intelligente su un campo non facile.
Rivediamo i due gol e la prova di Blaise Matuidi, uno dei migliori in campo.
IL VANTAGGIO DI CUADRADO
Il gol di Cuadrado giunge al termine di un'azione manovrata da parte della Juventus con dodici passaggi consecutivi senza che i giocatori dell'Olympiacos riescano ad interventire.
Per due volte si decide di servire Alex Sandro alto a sinistra: nel primo caso è Cuadrado a cercare il brasiliano con un cambio di gioco. Il terzino entrato in possesso palla non riesce però a trovare la profondità fermato nella corsa da Pardo, esterno di centrocampo in fase di non possesso dei greci.
Si torna indietro (tranquillità e pazienza due elementi fondamentali per l'idea di calcio di Massimiliano Allegri) e si passa nuovamente da sinstra a destra e quasi tutti i giocatori bianconeri vengono coinvolti nella costruzione del gioco.
L'Olympiacos si schiera con un 4-1-4-1 come nella gara di Torino per impedire libertà tra le linee ai nostri giocatori con Tachtsidis che si muove spesso nel raggio d'azione di Paulo Dybala. Con il giro palla la Juventus riporta fuori dalla propria area l'Olympiacos che tende comunque ad essere sempre compatta con la difesa alta.
Quando entra in possesso palla Matuidi, Alex Sandro detta il passaggio con uno scatto in profondità senza finire in fuori gioco. Servito alla perfezione dal francese, Alex Sandro arriva sul fondo e riesce a servire con precisione Cuadrado che a sua volta si è liberato dalla marcatura di Koutris che fino a quel momento lo aveva seguito in ogni zona del campo. Il tocco sotto porta è il gesto più semplice che va a chiudere un'azione perfetta.
IL RADDOPPIO DI BERNARDESCHI
Sono ben 21 i passaggi che precedono la conclusione di Bernardeschi in occasione del secondo gol. Anche in questo caso la Juventus è brava a giocare con il tempo (mancano pochi minuti, si è in vantaggio, con la qualificazione in tasca ed è giusto dettare i ritmi gara) e con lo spazio occupando con i propri giocatori tutto il campo e coinvolgendo nell'azione tutti e dieci i giocatori di movimento: senza però mai perdere di vista la porta dell'Olympiacos e la possibilità di entrare in area per battere a rete.
Infatti dopo la fitta rete di passaggi la verticalizzazione di Rugani per Higuain, bravo ad andare in contro alla palla e posizionarsi tra le linee avversarie, cambia subito il ritmo dell'azione che si velocizza improvvisamente fino a trovare Bernardeschi libero sulla destra. Federico punta l'avversario e può così cercare una delle sue giocate preferite, accentrandosi per caricare il sinistro. Tiro preciso e potente e portiere battuto.
LA PROVA DI MATUIDI
Ottima la gara di Blaise Matuidi posizionato in coppia con Sami Khedira davanti alla difesa. Il francese non solo è stato determinante in occasione del primo gol lanciando in profondità Alex Sandro, ma la sua fisicità ha rappresentato un fattore di grande utilità in campo, contro una squadra che fa proprio della fisictà una delle sue armi più efficaci.
Il centrocampista transalpino è stato impegnato in ben 14 duelli, molti dei quali aerei, ha recuperato 9 palloni e ne ha intercettati 5. Il suo dinamismo in campo lo ha portato a subire 2 falli, lo stesso numero di quelli commessi.
Spesso Matuidi si è allargato sulla sinistra per aiutare Alex Sandro nei raddoppi di marcaatura, ed è stato fondamentale in fase di possesso per aiutare i compagni nello sviluppo dell'azione. Dopo Benatia, che ha toccato 111 palloni, il francese è stato il giocatore più coinvolto nella costruzione del gioco con 96 palloni toccati.