Come ha dettoChiellini il giorno dopo il match di Madrid, domenica assisteremo ad una partita radicalmente diversa da quella del Vicente Calderon. «Roma e Atletico hanno caratteristiche quasi opposte». Se gli spagnoli infatti fanno dell’attesa, del gioco nervoso e frammentario, della pericolosità su calci piazzati e delle ripartenze a folate di grande intensità agonistica i loro punti di forza, la Roma come la Juventus di Allegri basa la sua filosofia sul fare gioco e sul possesso palla.
La Signora è prima in Serie A con il 63% di possesso, mentre seconda con il 61% è proprio la Roma di Rudi Garcia, che ricerca il vantaggio dispiegando la propria superiorità tecnica nel palleggio e nelle qualità di impostazione di geometri come Pjanic e Totti. Elevatissimo è infatti il numero di passaggi che le due formazioni hanno fin qui effettuato in campionato: 630 a partita per la Roma, 607 per la Juve – ancora una volta teste di serie in questa speciale classifica.
LA DISPOSIZIONE IN CAMPO Garcia schiera i giallorossi con un 4-3-3 a trazione anteriore. Cambiano gli interpreti, ma non certo la qualità in campo. Se in attacco il tecnico francese può scegliere tra un ampio ventaglio di opzioni (Totti, Iturbe e Gervinho per l’esordio stagionale contro la Fiorentina, ad esempio, e un tridente tutto rinnovato per la partita successiva contro l’Empoli, ovvero Ljajic, Destro e FlorenziI), anche in difesa le alternative non mancano.
Torosidis, Cole, Maicon e Holebas – i terzini schierati fin qui in campionato – garantiscono spinta continua sulle fasce, mentre a protezione di De Sanctis (o di Skorupski, visto il probabile forfait del portiere italiano) operano Astori, Manolas, Yanga-Mbiwa e all’occorrenza anche Castan.
A centrocampo, Nainggolan (autore dell’assist per Totti a Manchester), fin qui sempre presente, dovrebbe partire titolare accanto all’altro inamovibile Pjanic, mentre Keita potrebbe rimpiazzare l’infortunato De Rossi. Alla lista degli assenti si uniscono il lungo-degente Strootman, assieme a Balzaretti, Borriello e Astori.
I PERICOLI PER BUFFON Sette degli ultimi otto gol che la Roma ha segnato alla Juve in campionato sono arrivati su palla inattiva (tre rigori, due da corner e due da calcio di punizione indiretto). Ma la vera arma in più della Roma, in questi due ultimi due anni, è stata certamente la velocità di Gervinho e Florenzi, innescati dal precisissimo Totti, così come l’altissima media-gol di Mattia Destro.
Attenzione anche alle conclusioni da fuori area (inclusi i calci piazzati di Pjanic): Roma e Juventus hanno già segnato tre gol da fuori area, meno solo dell’Inter (quattro). La Roma è stata infatti la squadra che ha tentato “solo” 21 tiri da fuori, ma con la miglior percentuale realizzativa, ovvero il 14.3%.
La squadra di Garcia si segnala inoltre per la facilità con la quale manda in gol interpreti diversi ad ogni partita: sono sei i marcatori stagionali dei capitolini, ovvero solo uno in meno del Milan.
Ecco, giocatore per giocatore, gli elementi cardine della macchina da gol romana, capace di mettere a segno un solo gol in meno della Signora, subendone di contrasto uno solo fin qui.