«Giocare con Pirlo è grandioso: ogni giorno impari da lui, lo guardi giocare e ti diverti. E’ un top player ormai da molti anni, quando lo guardi vorresti solo essere come lui!»
Se vi siete mai chiesti le ragioni dell’esplosione di Paul Pogba alla Juventus, due volte campione d’Italia nei due anni trascorsi sotto la Mole – dal suo arrivo alla corte della Vecchia Signora dall’Inghilterra, ancora 19enne – è lo stesso centrocampista francese a fornirne una nel corso di un’intervista rilasciata alla BBC prima della vittoria dello scudetto e pubblicata sul sito della prestigioso servizio pubblico britannico.
«A Manchester ho acquisito l’esperienza per venire qui e giocare con grandissimi giocatori come Pirlo, Arturo Vidal, Marchisio, Buffon», ha aggiunto Paul, riconoscendo quanto sia stato fondamentale nel suo percorso di crescita lottare, faticare e sudare ogni giorno fianco a fianco con i campioni della Juventus, che avendo più esperienza sui campi da pallone hanno potuto fornire preziosi consigli al talento transalpino.
«Ho imparato molto allo United, ma ora sono qui a Torino e sono felice a Torino».
Pogba, che quest’anno è andato a bersaglio ben nove volte, oltre ad aver fornito 15 assist ai suoi compagni di squadra, ha incrementato significativamente il suo bottino di gol e assist rispetto alla scorsa stagione, quando aveva timbrato il cartellino 10 volte in stagione.
«Quest’anno posso fare gol, ho molte occasioni durante le partite. Non sono sorpreso, questo è ciò che voglio fare. Tuttavia, devo decisamente migliorare i colpi di testa in attacco, perché sono alto e devo cercare di [andare sul pallone di più] sugli angoli e fare più gol. Devo migliorare in tutti gli aspetti, per essere un giocatore completo», ha detto con la maturità di un campione consumato il 21enne francese.
L’intervista alla Vecchia Signora del giornalismo britannico è stata anche un’occasione per parlare della sua giovinezza e dei suoi primi calci al pallone, che Paul ha ricordato così:
«Mio padre allenava, e quindi ho sempre avuto la palla a casa e la prendevo a calci fin da quando ero bambino. Tutto è iniziato da lì. Ho sempre amato il calcio: vedevo un sacco di partite: Pelè, Maradona… le ho sempre viste fin da quando mi ricordo».
Infine, inevitabile una domanda sulla prossima Coppa del Mondo in Brasile, che Paul spera di vivere da protagonista con la maglia della Francia e, magari, alzare al cielo il trofeo dopo il fischio finale della finalissima di Rio del 13 luglio. «Giocare il Mondiale con la prima squadra è un sogno che si avvera. Voglio vincerla, sarà dura ma possiamo farcela»
«La squadra è buona fuori dal campo, abbiamo un buon gruppo e andiamo d’accordo», ha concluso il francese, che ha speso parole di elogio per l’ex juventino Didier Deschamps, oggi alla guida della selezione transalpina che, proprio come Antonio Conte, è stato in passato un faro del centrocampo bianconero. «Quando il mister ha un trascorso da giocatore, è più facile per noi perché ci capisce di più. Deschamps mi può dare consigli, a maggior ragione perché giocavamo nella stessa posizione: conosce la mia situazione, e questo per un giocatore come me è importante perché ho bisogno di imparare e può aiutare ».