Dopo la sua partita numero 474 in bianconero - quella di Genova, del record di Dino Zoff eguagliato, del rigore parato a Calaiò e della magica punizione di Pirlo allo scadere - Buffon ha dichiarato che "chiunque abbia scritto la trama di tutto ciò, è stato davvero bravo". Impossibile dargli torto, visto che il cortocircuito storico è ancora più sorprendente. Esattamente quarant'anni fa, infatti (il 10 marzo 1974) i bianconeri si imposero a Genoa di misura, per 0-1, grazie al gol di Cuccureddu. In quella gara, uno degli eroi fu proprio Dino Zoff, che neutralizzò un rigore a Mario Corso. Era la Juve di Cestmyr Vycpalek, due scudetti appena vinti e all'orizzonte uno storico tris. Nella bolgia della Marassi rossoblu, il tecnico boemo schiera Fernando Viola accanto a Furino, Cuccureddu e Causio per cercare di neutralizzare il Genoa da battaglia assemblato intorno a Mariolino Corso. In avanti, Altafini affianca Anastasi.
Il gol questa volta arriva velocissimo, al 12' su cross di Altafini per Cuccureddu, che in due tempi è bravo a battere Spalazzi. Nella ripresa, proprio come ieri, il ritmo aumenta, finchè Pruzzo, appena entrato, riceve l’assist di Corso in profondità e viene sgambettato in area da Furino. E' Rigore. Alla mezz'ora della ripresa, sul dischetto si presenta Mario Corso. E proprio come Calaiò ieri, il mancino rossoblù quasi arresta la sua rincorsa aspettando una mossa di Zoff che, come Buffon,rimane invece alto sui piedi fino all'ultimo. Il tiro di Corso è un rasoterra fiacco alla sinistra di Zoff, che si distende e blocca in tuffo.
Quarant'anni fa, allora come oggi, espugniamo il Marassi e portiamo a casa tre punti fondamentali. Allora come oggi, fu la prodezza del nostro numero uno a decidere la partita. Corsi e ricorsi storici, il copione è stato scritto proprio da uno bravo.