Una gara tosta e molto fisica, complicata da una disattenzione iniziale, ha visto una Juventus, costantemente in possesso palla, in difficoltà nel trovare spazi nella folta e ben organizzata difesa portoghese. Molta densità in zona palla, costanti raddoppi di marcatura e un’alternanza di pressing alto e basso da parte dei padroni di casa, hanno reso difficilissimo il compito per la Juventus di rimontare lo svantaggio. Ma a sette minuti dal termine la rete di Federico Chiesa permette ai bianconeri di accorciare le distanze e rendere più che mai aperto il discorso qualificazione. Andiamo a rivedere l’azione.
Per lunghi tratti della gara la Juventus ha manovrato con i propri difensori alla ricerca di uno spazio tra le linee molto compatte del Porto: i padroni di casa, soprattutto centralmente hanno concesso pochissimo.
In occasione del gol di Chiesa si vede proprio come il 4 5 1 (così nei minuti finali si è schierata la squadra di Conceição) non lasciasse spasso per filtranti in zona centrale, ma sulle fasce, allargando il gioco, la squadra di Pirlo ha avuto modo di penetrare con maggior facilità.
Rabiot, da posizione di interno sinistro, si allarga attaccando la profondità alle spalle dei 4 difensori avversari, dettando il passaggio per Alex Sandro che lo serve sulla corsa.
Sull’out destro molto largo c’è Chiesa che attacca l’area seguendo l’azione senza essere preso in consegna dalla pur attenta retroguardia lusitana.
In questo frangente non è perfetto Diaz che come quinto di centrocampo scatta in ritardo e non copre a sufficienza il lato sinistro della difesa del Porto.
Ne approfitta Chiesa che riesce ad arrivare indisturbato al limite dell’area e, servito benissimo da Rabiot che ha conquistato il fondo sulla verticalizzazione di Alex Sandro, batte di destro il portiere portoghese.