Nei 13 incontri tra Juventus e Barcellona è possibile delineare una formazione ideale bianconera attraversando diverse epoche e competizioni. Sicuramente l'11 così composto sarebbe assolutamente competitivo per una bella sfida di Champions League...
GIANLUIGI BUFFON
Nessuno come lui. Nelle 7 partite ufficiali che le due squadre hanno giocato dal 2003 lui è l'unico che c'è sempre stato. La collezione di interventi da Superman è ricchissima, con autentici capolavori. Come la chiusura su Iniesta allo Stadium nel 2017 che ha garantito alla Juve di andare a Barcellona con la porta inviolata, raccontata da Gigi così: «Ho la fortuna di giocare in una grande squadra composta da campioni e se voglio continuare ad avere una reputazione importante devo fare queste parate». Indimenticabile è anche il primo tempo di Gigi a Berlino, la risposta su Dani Alves è degna di entrare nella top five della sua carriera.
ALESSANDRO BIRINDELLI
Dici il suo nome e le associazioni sono immediate: i lunghi anni di militanza in bianconero; la rete al Deportivo La Coruna da posizione impossibile; il cross al Camp Nou che permette a Zalayeta di portarci in semifinale ai tempi supplementari. Un'azione semplicemente indimenticabile.
PAOLO MONTERO
Ci scherza sopra, quando gli chiedono di raccontare i suoi gol. Dice che ne ha fatti pochi, perciò li ricorda perfettamente. Ma delle 6 reti con la Juve, ben 4 sono in Champions League e quella al Barcellona nel 2003 al Delle Alpi è probabilmente quella che più è rimasta nella memoria dei tifosi.
GIORGIO CHIELLINI
Nella prestazione mostruosa contro il Barcellona nel 2017 è giusto celebrare il gol del definitivo 3-0 siglato con un colpo di testa splendido. Ma l'importanza di quel momento non deve minimamente offuscare il complesso della sua prestazione, ripetuta anche nel ritorno in Catalunya, dove i numeri lo segnalano come il giocatore che intercetta più palloni.
LILIAN THURAM
Tra i non pochi giocatori che hanno vestito entrambe le maglie c'è lui e questo non può che ricordare l'attitudine dei due club ad avere grandi campioni. Lilian sostiene che entrambe le squadre possiedono un'anima: «Altrimenti non sarebbe possibile resistere per oltre un secolo e restare sempre i migliori, o battersi per esserlo. Questo lega Juventus e Barcellona, potremmo definirla un'identità simile».
GIAMPIERO BONIPERTI
Anche il Presidentissimo ha un posto nella storia di Barcellona-Juventus. Perché il primissimo confronto tra i due club si gioca in campo neutro, a Parigi, in Coppa Latina, 4 giorni dopo la chiusura del campionato che ha visto la Signora conaquistare il nono scudetto. Prevalgono gli avversari per 4-2 e le reti bianconere sono tutte realizzate da lui.
HELMUT HALLER
Il tedesco della Juventus sigla la prima rete ufficiale tra Barcellona e Juventus. Succede nel 1970-71 in Coppa delle Fiere, la parente più vicina della Coppa Uefa. Il passaggio filtrante che mette Haller davanti al portiere è opera di Anastasi: Helmut controlla di destro, si gira e con grande freddezza mette in porta.
PAVEL NEDVED
Se nel 2003 gli è stato assegnato il Pallone d'Oro è stato anche per la rete segnata in Barcellona-Juventus. In quell'azione, temporalmente antecedente a quella che poi realizzerà contro il Real Madrid, c'è una grandissima qualità impiantata in una determinazione senza pari. Insomma, c'è Pavel Nedved.
ROBERTO BETTEGA
Il solo giocatore dei due club che è riuscito a segnare tra andata e ritorno è lui (vedremo se quest'anno qualcuno lo imiterà). Bettega colpisce prima al Camp Nou chiudendo di sinistro il triangolo disegnato con Anastasi. A Torino il risultato è identico, 2-1 per la Signora, ma la rete stavolta è di testa.
MARCELO ZALAYETA
Un gol che sta perfettamente dentro la natura del suo soprannome. Perché quella deviazione al volo che sconfigge il Barcellona a casa sua è davvero la zampata del Panteron. E per quanto non siano mancate altre reti belle e importanti – compresa una altrettanto decisiva due anni dopo realizzata contro il Real Madrid – nulla eguaglia la prodezza del minuto 114 del 22 aprile 2003.
PAULO DYBALA
Anche Paulo realizza una doppietta e per farlo impiega pochissimo, neanche metà del primo tempo del memorabile 3-0 del 2017. Una serata magica, probabilmente la più celebrata a livello mondiale dell'avventura bianconera della Joya.