Szczesny, Perin e Pinsoglio, che trio su Twitch!

Metti il trio dei nostri portieri, insieme. Metti un collegamento speciale, in un lunedì speciale, sul nostro canale ufficiale Twitch. Il risultato è un'ora di calcio, parole e sorrisi, che ovviamente non vi raccontiamo per intero, perchè potete rivedere nel link qui sotto.

Qualche estratto delle loro parole, però, è doveroso.

SZCZESNY

«Ci sono sensazioni positive per il Siviglia, soprattutto dopo quel gol al 96’, fondamentale per energia ed entusiasmo. E’ bellissimo giocare questa partita, la più importante della stagione: vogliamo andare a Budapest»

«La chiamata della Juve? Semplicemente, quando è arrivata, ho detto “eccomi!”. Poi c’è stata la prima partita, il nostro stadio, tutti i nostri trofei rappresentati negli spogliatoi… capisci in fretta l’importanza di questo club»

«Da bambino volevo fare l’attaccante, ma non ero abbastanza bravo, mi piaceva però giocare a calcio, ero alto, e dopo la prima bella parata decisi di fermarmi in porta. Essere bravo a fare qualcosa, più degli altri, è una bella sensazione, regala fiducia e autostima»

PERIN

«Ieri abbiamo giocato una partita seria, senza sottovalutare nessuno, rispettando la Cremonese. Poteva sembrare semplice, ma non lo era. In campionato, il Napoli ha meritato più di noi, merita un applauso, Noi ci siamo ci siamo compattati quando tutti ci davano per finiti per la sentenza, che non ci ha tagliato le gambe»

«La Juventus non è una scelta di comodo, è una scelta ambiziosa, perché indossare questa maglia ha un peso specifico differente, c’è il doppio della pressione. Ho voluto restare qui, dal punto di vista personale si continua a crescere e come squadra si compete per vincere, indossando la maglia della squadra più gloriosa d’Italia».
«Un consiglio ai giovani? Avere un po’ di follia, che è parte di ognuno di noi; solitamente, chi è più folle diventa portiere: un allenatore delle giovanili mi diceva che noi camminiamo su un filo tra follia e stupidità…»

PINSOGLIO

«Per me tornare alla Juve è stato il sogno di una vita, sono cresciuto qui, tornavo dopo sette anni. Il mio è un ruolo particolare ma lo so fare bene, essere qui e indossare la maglia della Juve è fonte di gioia immensa, qui è casa mia, quando Mister Filippi mi chiamò per dire che sarei rimasto qui ero felicissimo. Il nostro giocatore più pericoloso? Di Maria. Perché ho fatto il portiere? In realtà ho iniziato come attaccante, poi  ho scelto questo ruolo perché siamo matti… il mio modello è diventato ovviamente Gigi Buffon»