45 anni, di cui undici trascorsi da Presidente della Juventus, il grande amore di una vita. Oggi è il compleanno di Andrea Agnelli e siamo sicuri che non avrebbe potuto ricevere regalo migliore dalla sua squadra del successo di qualche ora fa nel Derby della Mole.
I traguardi che sta raggiungendo alla guida della Juve sono già entrati nella storia: una storia che parla dell’impresa incredibile di nove Scudetti consecutivi, e di molti altri traguardi raggiunti, in Italia e in Europa: sono diciassette, in tutto, gli allori della “sua” Juve finora, dato che fa di lui il Presidente più vincente della nostra storia. Come ama spesso ripetere, si tratta di traguardi che avranno una loro più corretta collocazione in futuro, quando la cronaca diventerà Leggenda.
L’ultimo di questi, lo Scudetto dello scorso luglio, è arrivato al termine di una stagione particolarmente complicata, in un anno particolarmente complicato, anche per il mondo del calcio europeo, che con Agnelli alla guida dell’ECA (European Club Association), si trova oggi a provare a immaginare come si disegnerà il futuro dell’intero movimento.
Un anno di sofferenze e di paure, nel quale regalare emozioni ai tifosi, lontani per forza di cose ma vicinissimi, come sempre, alla Juve, era ed è ancora più importante.
La Juve di Andrea c’era, c’è e ci sarà: pronta a raccogliere le nuove sfide di un mondo del calcio inesorabilmente cambiato; d’altronde, lo sguardo del nostro Presidente è sempre stato avanti, dal primo giorno della sua guida; con lui la Juventus ha (ri)conquistato un posto di primaria importanza, in campo, e fuori, grazie a un brand cresciuto in maniera esponenziale, a seguito di idee e mosse coraggiose, come la nascita di una nuova identità visiva nel 2017.
Passato, presente, futuro. Vivere avanti. Mettere da parte l’ultimo successo (in questo caso, la stracittadina, che ancora una volta è tinta di bianconero), perché – ci perdonerà se lo citiamo ancora – la vittoria più importante è quella che deve ancora arrivare.
Buon compleanno da parte di tutti noi, Presidente!