Ieri ci aveva scherzato su in conferenza stampa con Allegri. “Segnerà Carlitos domani, e vinceremo”, sfatando il cosiddetto tabù del gol in trasferta in Europa che non arrivava dal febbraio 2008. Così è stato. Quando il gioco si fa duro, Carlitos non tradisce e si fa sempre trovare pronto all’appuntamento con il gol. E’ successo anche questa sera, e non potrebbe essere più gioviale a fine gara lo stesso Apache, che consegna ai cronisti queste prime battute col sorriso: «Il campo non era buono, ma nel mio gol ha giocato a mio favore, quindi non posso lamentarmi…»
«Era importante vincere una partita difficile», ha aggiunto passando ad un’analisi più approfondita del match. «Nel primo tempo non abbiamo giocato bene, ma con il gol di Nando il Malmoe si è aperto e si è vista la miglior Juventus. Mi aspettavo un poco di più, tuttavia», ha aggiunto senza sedersi sugli allori il fuoriclasse argentino. «Siamo la Juventus, dobbiamo crescere giorno a giorno e non possiamo regalare 45’ – anche se l’importante oggi era vincere»
Il suo gol – un’intuizione geniale addirittura di tacco in corsa, sbilanciato – lo descrive invece così: «Sapevo che quando sarebbe arrivata la palla dovevo solo mettere il piede, con la parte dietro, ovvero con il tacco. E’ andata bene».
Archiviati questi tre punti, Carlitos traccia la via per la Signora, suggerendo al gruppo la vera chiave per il successo europeo. «Anche in questo genere di partite, con tutta la pressione che c’è su noi giocatori che vestiamo questa maglia, dobbiamo dimostrare che ci divertiamo in campo. Così la partita va meglio: se uno si diverte in campo ha più possibilità di fare bene che fare male. Dobbiamo togliere un po’ la pressione di quello che è la Champions, e la squadra deve pensare a divertirsi anche in Europa».
Non si può obiettare davvero nulla a un simile fuoriclasse, che la Champions l’ha conquistata in passato e incita i suoi compagni a migliorare costantemente, partita dopo partita, inseguendo il sogno europeo.