«Carlitos, ci sei?», ha chiesto il Mister a fine primo tempo. La risposta è arrivata sul campo, con quella perla di rara bellezza infilata sotto la traversa d’Abbiati e l’ennesima prestazione da polmone artificiale a tutto campo.
Questo siparietto, rivelato dall’Apache a fine partita ai microfoni di Sky, restituisce tutta l’intensità agonistica dello spogliatoio bianconero. Una gara combattuttissima, in bilico fino alla prodezza di un campione: un campione che, con la sua quindicesima rete stagionale a più di 100km/h, ha anche messo la freccia scavalcando tutti in vetta alla classifica cannonieri.
«La palla si è abbassata molto rapidamente, il portiere non ha potuto pararla per quello », ha commentato Carlitos a fine gara, rispondendo alla domanda di Gianluca Vialli che chiedeva se quel tiro fosse umanamente parabile.
«La vittoria di oggi è troppo importante, sapevamo che la Roma non aveva vinto contro l’Inter, era importante fare i tre punti – anche se questa partita ne valeva di più», ha continuato Tevez.
Il gol non poteva che essere dedicato a Lito Junior, nuovo arrivo in casa Tevez: la gioia più grande di questa settimana di emozioni. Il ciuccio era già pronto, non attendeva che essere mostrato al mondo. «Già avevo previsto la dedica, purtroppo mi si è rotto il ciuccio quando volevo tirarlo fuori!», ha dichiarato il campione argentino commentando la sua esultanza.
Tevez-Llorente come Del Piero-Trezeguet, è stato il paragone dei commentatori. Con Arturo Vidal, fanno 37 gol in tre: la Juve è l’unica formazione in Serie A che può vantare ben tre giocatori in doppia cifra.
«Continuiamo cosi, facendo gol per la squadra: fare la storia ora è in secondo piano, pensiamo prima alla squadra e a vincere il campionato», ha concluso Tevez con un pragmatismo e un’umiltà disarmante.