Uruguay, cuore e grinta: 2-1 all’Inghilterra

Uruguay-Inghilterra è la partita della speranza: di due squadre, quelle agli ordini del Mago Tabarez e di Roy Hodgson, che hanno bisogno di tre punti per continuare a sognare; e di due intere nazioni, aggrappate l'una ai gol del Pistolero al rientro dopo l’infortunio al ginocchio, l'altra a quelli di un cannoniere che ancora non è riuscito a sbloccarsi ad una Coppa del Mondo, Wayne Rooney.

Entrambi non falliscono l’appuntamento col destino, ma è Suarez a segnare una volta in più, tra le lacrime di gioia, e a condannare l’Inghilterra ad un’eliminazione non ancora aritmetica ma certamente molto probabile.

Nella notte magica per la Celeste, al bianconero Martin Caceres il ct uruguayano affida ancora una volta le chiavi della fascia destra fin dal primo minuto, dove duella per tutta la partita con Baines, Welbeck e Henderson.

La partita è intensa, fatta di slanci furiosi ma equilibrata tatticamente. Lo studio vicendevole s’interrompe al 31’, quando Rooney spizza di testa e dà l’illusione del gol centrando la traversa. Appena otto minuti più tardi, tuttavia, gli risponde Suarez, sempre di testa, ma questa volta con più precisione: su un cross morbido del compagno di reparto Cavani, la punta della Celeste incorna e fa esplodere la gioia che serbava in corpo, in attesa di essere liberata, nelle settimane di recupero dall’infortunio.

Nello spogliatoio, Hodgson non cambia effettivi, così come il suo collega, ma entrambi incitano le proprie squadre a disputare la ripresa della vita.

Nei primi minuti del secondo tempo, tuttavia, l’Inghilterra sembra non essere scesa in campo: l’Uruguay non agisce solo di rimessa, ma si getta in avanti alla ricerca del raddoppio. Il carattere della nazionale di Tabarez trova la sua simbolica espressione nel gesto di Pereira, che nonostante rimanga per qualche minuto incosciente al suolo per un contrasto con Sterling, rifiuta barcollando ma con decisione la sostituzione, avviandosi in campo senza voler sentire ragioni.

Pochi minuti più tardi si ripete ancora il duello a distanza Rooney-Suarez. L’’inglese interrompe un digiuno lungo 759 minuti e segna il suo primo gol nella Coppa del Mondo, ma è una rete dal sapore amaro: il momentaneo pareggio al 75’ – un tap-in su grande assist di Johnson dalla destra – viene vanificato appena sette minuti più tardi da uno sventurato tocco all’indietro di Gerrard che innesca Suarez: come nel primo tempo, il Pistolero non fallisce a tu per tu con Hart. Un attaccante letale, che centra il bersaglio due volte su due tentativi - per lui è il quinto centro in sette apparizioni alla Coppa del Mondo.

Durante tutta la partita, Caceres ha offerto quattro cross ai compagni di squadra - più di ogni altro giocatore dell'Uruguay - e recuperato più palloni di tutti i calciatori della Celeste. Al contempo, il bianconero ha giocato 61 palloni - appena uno meno del recordman di squadra per questa partita, Alvaro Pereira.

Al contrario dell’ultimo precedente nel marzo 2006, quando gli inglesi concessero il primo gol, ma finirono per vincere la partita 2-1, questa volta, all’Arena Corinthias di San Paolo, è l’Uruguay a festeggiare.

Martedì prossimo, Caceres ritroverà i suoi compagni in bianconero Buffon, Chiellini, Bonucci, Barzagli, Pirlo e Marchisio nell’ultima sfida del gruppo D, Italia-Uruguay, in programma all’Arena das Dunas di Natal alle ore 18.