09 aprile 2014
Neanche otto anni dopo la fondazione del club, la Juventus è già regina del calcio italiano.Il pallone è ancora uno sport d'elite appena arrivato dall’Inghilterra, sei partite appena per chiudere il campionato, ma in quel lontano giorno di inizio secolo scorso la Juve inizia a vincere e a prenderci gusto. Non si sarebbe più fermata.
Tre gironi per un totale cinque partecipanti (escludendo la FC Torinese, che si ritira dal torneo, l'ultimo a cui partecipa): si disputa così quella Prima Categoria nazionale.
Nella prima gara del girone piemontese i neo-bianconeri – la prima divisa sociale, nel 1897, prevedeva una camicia bianca e pantaloni «alla zuava»; quindi si passa alla camicia rosa con papillon, colletto bianco, cravattino e berretto nero fino al definitivo bianco e nero, importato dal Regno Unito – vincono contro l’FC Torinese, con un doppio 3-0 per rinuncia.
Nel secondo girone eliminatorio, il Milan pareggia il primo incontro con l'Unione Sportiva Milanese e perde il secondo per 7 a 6. In quello ligure, il Genoa – fin lì vincitore di sei scudetti su sette – vince la gara di ritorno sull’Andrea Doria per 0-1, dopo il pareggio a reti bianche nella gara di andata.
Il Girone Finale si svolge nel triangolo Milano-Genova-Torino. Le due vittorie contro l’Us Milanese e i due pareggi contro il Genoa portano la Juventus a sei punti e ad attendere il risultato dello scontro tra le due rivali. Ebbene, il 9 aprile l’Unione Sportiva Milanese pareggia a sorpresa sul campo del Genoa: i liguri si fermano a quota 5, e la Juve si laurea campione del torneo con 6 punti.
La squadra campione allinea otto italiani. Eccone la formazione-tipo: Durante; Armano, Mazzia; Walty, Goccione, Diment; Barberis, Varetto, Forlano, Squair, Donna.