05 gennaio 2015
Il 2015 della Juve inizia con botto, con una delle sfide più sentite e intriganti. Quella con l'Inter è da sempre una partita in cui non contano i punti di distacco in classifica, lo stato di forma, la forza di singoli. Sono le motivazioni, la “rabbia” agonistica, la “fame” a determinare il risultato. E la gara di domani non farà eccezione, anzi. «La prima partita dell'anno è sempre strana – spiega Allegri nella prima conferenza stampa del nuovo anno – Vincerà chi avrà più attenzione e sarà più concentrato. Non sarà una questione fisica o di tecnica, ma solo di testa».
Da questo punto di vista il tecnico può dormire sonni tranquilli: «La squadra è tornata carica dalle ferie – assicura Allegri – C'era bisogno di di qualche giorno di vacanza dopo cinque mesi trascorsi con grande intensità. Contraccolpi dopo Doha? Lo escludo. A me piace sempre vincere e in Qatar non è accaduto, ma al termine di una partita risolta dopo 15 calci di rigore, nella quale avevamo avuto tre match ball, avevamo giocato bene, subendo qualche tiro di troppo da una squadra che ha ottime qualità e che incontreremo di nuovo a breve. Spiace aver perso, ma finora il nostro è stato un percorso quasi netto a livello di obiettivi. Non si può sempre vincere, lo dimostra il Real che dopo 22 vittorie consecutive ha perso con Milan in amichevole e ieri in campionato a Valencia. Ora dobbiamo pensare positivo, tornare a vincere e fornire buone prestazioni, cercando di migliorare, perché nelle ultime partite siamo stati meno brillanti come gioco».
E allora niente errori, a cominciare dalla gara contro l'Inter, «un'ottima squadra,con singoli in grado di risolvere la partita – continua il tecnico - Kovacic, nonostante la giovane età, ha un grande avvenire ed è uno dei pochi al mondo che con il primo controllo riesce a saltare l'uomo. E poi attenzione a Icardi, Palacio, Guarin... tutti giocatori di qualità . Forse vengono da un periodo non buono come risultati, ma stanno ritrovando fiducia».
La Juve vanta il miglior attacco del campionato con 34 reti, dieci delle quali messe a segno dal solo Tevez: «Per le sue qualità è normale che sia il capocannoniere, ma i gol sono arrivati anche dagli altri. Ci sono momenti in cui segnano di più loro, altri in cui segnano i centrocampisti. Servirebbe qualche gol dai difensori su palla inattiva, questo sarebbe di mio gradimento».
La chiusura, inevitabile visto il periodo, è per il mercato: «Rinforzare la Juve non è facile, ma abbiamo le idee molto chiare e non è un mistero che stiamo cercando un trequartista e un difensore. Se arriveranno tra tre giorni, una settimana o a fine gennaio cambia poco, la cosa importante ora è aver recuperato gli infortunati, visto che Caceres e Marrone sono rientrati in gruppo, ed essere tornati carichi. Sneijder? Ha grandi qualità tecniche e andrebbe a completare un reparto già molto forte, creando concorrenza. Non potrebbe giocare in Champions, come altri, ma si deve essere realisti e vedere chi si può prendere. La Champions è comunque un obiettivo primario e quando affronteremo il Borussia lo faremo con l'obiettivo di andare avanti, perché ne abbiamo le possibilità, lo abbiamo dimostrato durante la fase a gironi, e dobbiamo esserne convinti».