29 agosto 2014
«La condizione fisica è buona, ma domani sarà ancora più importante quella mentale. Dovremo essere in partita dall'inizio, fino al 95'». Massimiliano Allegri è pronto a guidare la sua Juve nell'esordio in campionato contro il Chievo e chiede ai suoi la massima concentrazione, perché la prima partita nasconde sempre delle insidie proprio sotto questo aspetto: «Le amichevoli servono, ma per quanto prestigiose non possono sostituire una gara ufficiale. Proprio in questi casi l'attenzione può latitare e questo non deve accadere».
«La squadra ha lavorato bene, anche questa mattina e sono sereno -continua il tecnico - Siamo pronti a partire per una partita difficile: il Chievo ha cambiato molti giocatori, viene da un'eliminazione in Coppa Italia e vorrà rifarsi con noi. Cercheremo di iniziare bene il campionato. Un buon risultato ci permetterebbe di lavorare serenamente durante la sosta. Emozionato? Dopo quattro mesi senza panchina avevo perso il vizio e dovrò essere bravo anche io a entrare subito in partita, ma le amichevoli mi sono servite come rodaggio».
A Verona i bianconeri arrivano senza Pirlo e «al suo posto giocherà Marchisio davanti alla difesa – annuncia Allegri - Vidal partirà titolare, mentre Llorente e Giovinco, reduci dall'influenza, inizieranno in panchina, pronti a entrare in caso di necessità. Difesa a tre o a quattro? Devo ancora fare delle valutazioni perché il Chievo ha diverse soluzioni offensive. Abbiamo passato una settimana non facile ma forse ci serviva per raddrizzare le orecchie e pensare che quanto fatto negli ultimi tre anni rimarrà nella storia. Domani si riparte alla pari degli altri senza crediti verso nessuno».
L'obiettivo per la Juve non può che essere lo scudetto, ma la concorrenza è agguerrita e le candidate sono parecchie: «L'Inter ha fatto un ottimo mercato ed è una squadra solida. Il Napoli è uscito dalla Champions, ma questo non abbassa il suo valore.La Fiorentina ha recuperato Rossi e Gomez, è rimasto Cuadrado ed è come se questi fossero nuovi acquisti. Il Milan lo scorso anno ha sfiorato l'Europa League in un'annata non fortunata e sarà lì a lottare perché è nel DNA della società e negli ultimi giorni di mercato Galliani inventerà qualcosa. La Lazio ha lavorato bene sul mercato. La Roma ha giocatori importanti a livello tecnico e fisico ed è una delle favorite per la vittoria finale. Garcia è molto bravo, ha avuto la capacità di capire velocemente il calcio italiano e questo è stato il suo più grosso merito. E' un campionato difficile, con sette otto squadre di ottimo livello».
Spostando lo sguardo alla Champions e alle prossime avversarie, Allegri avverte: «Non è assolutamente un girone facile. Ci sono quattro squadre campioni nei rispettivi paesi: il Malmoe è in condizione fisica più avanzata, l'Atletico è quello della passata stagione e l'Olympiacos può contare su molti stranieri lo scorso anno ha passato il turno di Champions. Abbiamo buone possibilità di qualificarci, ma non è così scontato. Superare il girone è comunque il primo obiettivo della stagione, da raggiungere a tutti i costi. Il gap con le big del calcio europeo c'è, ma questo non significa che la Juve e la Roma non possano fare una grande champions. Arriveremo dove ci meriteremo».
In questo mese e mezzo di lavoro ad Allegri e i suoi metodi sono stati raffrontati dai media con quelli di Conte: «Abbiamo due filosofie diverse, nell'approcciarsi e nel vedere il calcio, ma non significa che una sia giusto e l'altra sbagliato – spiega il tecnico - Siamo diversi e abbiamo un modo diverso di vincere. Urlo poco? Non c'è bisogno di essere autoritari. L'importante è essere autorevoli, c'è una bella differenza e lo si può essere senza alzare la voce».