04 ottobre 2014
La tentazione di parlare di Juventus-Roma come di una sfida scudetto è forte. Non potrebbe essere altrimenti, visto che le due squadre sono state protagoniste dello scorso campionato e che arrivano alla partita appaiate in testa alla classifica. E' solo la sesta giornata però e con 32 partite ancora da giocare, con 96 punti in palio, la stagione avrà ancora molto da dire. Certo, chi uscirà vincitore dallo Stadium godrà di una bella iniezione di fiducia, ma, come spiega Allegri «una squadra forte, indipendentemente dal risultato, non può farsi condizionare per tutto il resto dell'anno. Quella di domani sarà una partita importante, ma non decisiva».
La Juve arriva alla partita dopo la delusione di Madrid, la Roma esaltata per il pareggio strappato a Manchester. La gara del Vicente Calderon però va analizzata al di là del risultato finale: «Rivedendo la partita credo che la squadra abbia giocato con buona personalità - ribadisce il tecnico - senza timore reverenziale, contro una formazione che ha vinto la Liga e quasi vinto la Champions, su un campo difficile. E' stata una partita non bellissima, molto tattica, in cui un errore poteva essere fatale e l'abbiamo commesso noi. Sembrava una partita incanalata sullo 0-0 e credo che i ragazzi siano stati molto bravi. Vincere o pareggiare fa valutare la prestazione in un modo, perdere in un altro. Fa parte del gioco e lo so bene, ma credo ci voglia equilibrio nei giudizi. Una partita non decide una stagione, un risultato positivo a Madrid avrebbe spianato la squadra verso la qualificazione, ma la sconfitta certo non la preclude. Arrabbiati per la sconfitta? No, concentrati e coscienti di affrontare una squadra forte. Dovremo giocare con la stessa intensità di Madrid a livello fisico e meglio a livello tecnico».
La partita contro i giallorossi si giocherà sul filo dell'equilibrio: «In una partita ci sono due fasi. Quando hai la palla devi costringere gli altri a difendersi, giocando bene tecnicamente, quando ce l'hanno gli altri devi concedere il meno possibile. Dovremo sfruttare al meglio le nostre caratteristiche e le debolezze dell'avversario. La Roma è una squadra tecnica e dotata di grande fisicità, si è rinforzata e ha acquisito grande autostima. La Juventus viene da tre scudetti vinti, ha voglia di riconfermarsi e batterla è sempre difficile.Vedremo a fine campionato chi sarà stata la più forte».
Da quando è nato lo Juventus Stadium la Roma ne è sempre uscita sconfitta: «Per noi è un supporto fondamentale – sottolinea Allegri - I tifosi non smettono mai di incitare la squadra e anche domani potranno darci qualcosa in più».
Quanto alle possibili scelte di formazione, sonio ancora da valutare le condizioni di Pirlo: e da sciogliere alcuni dubbi «Andrea non gioca da un mese e mezzo e non ha minutaggio nelle gambe. L'importante è averlo nelle condizioni migliori, perché è un giocatore fondamentale, che alza il nostro livello tecnico. Vidal o Pereyra? Io punterei su tutti e due perché le partite durano 95 minuti. La condizione di Arturo sta migliorando, mercoledì ha fatto una buona partita anche se non ai suoi livelli e può crescere solo giocando. Uno dei dubbi è tra Asamoah e Evra. Sono giocatori di grande affidabilità e può darsi che domani tocchi a Kwadwo, perché Patrice viene da tre partite consecutive, sono molto contento del suo rendimento».