22 ottobre 2014
«Nel primo tempo non abbiamo giocato bene, eravamo lunghi e non riuscivamo ad andarli a prendere alti. Abbiamo giocato male tecnicamente, non dovevamo farlo. Siamo andati sotto, ma poi nel secondo tempo abbiamo alzato il baricentro. Dobbiamo migliorare in certe situazioni, in queste partite con una squadra che corre e pressa molto, anche giocando male non devi concedere tre o quattro ripartenze come abbiamo fatto»
Questa l’analisi tecnica del mister dopo Olympiacos-Juve, definita una delle due peggiori partite della sua gestione assieme a quella di Reggio Emilia. A differenza della gara di Madrid, però – quando la Juve è stata punita per una sua disattenzione su una specifica occasione – ad Atene da rivedere è l’intera frazione di gara. A livello corale, non tanto a livello dei singoli.
«Loro hanno pressato molto: tutta la squadra ha in generale sofferto molto. Bisognava muoversi di più nella gestione della palla, e così non è stato».
Ad una domanda specifica sulla prestazione di Andrea Pirlo, sostituito dopo poco più di metà gara, il tecnico bianconero ha confermato la piena fiducia nel nostro faro di centrocampo.
«Credo che Andrea, rispetto a tanti altri giocatori, abbia bisogno di giocare e trovare condizione giocando. Stasera credevo fosse lui l’arma per riuscire ad abbassare i ritmi di pressione avversari. Ritroverà presto la condizione, e sarà protagonista di questo campionato e di questa Champions», si è detto sicuro Allegri.
Le chances di qualificazione, tuttavia, non sono compromesse. L’allenatore toscano ci crede, e sa che questa Juve ha tutte le qualità per farcela.
«Sono molto ottimista, e altrettanto convinto che la squadra riuscirà tranquillamente a passare il turno», ha concluso.