08 novembre 2014
La Juve cambia abito. Nella gara di martedì contro l'Olympiacos Allegri ha presentato per la prima volta dall'inizio il 4-2-3-1 e i suoi uomini l'hanno interpretato ottimamente, tanto da convincere il tecnico a riproporre il nuovo modulo anche contro il Parma: «Continueremo sull'onda della partita di martedì – annuncia Allegri alla vigilia della sfida con gli emiliani - Abbiamo ripreso un discorso iniziato quest'estate, poi per vari motivi ho preferito continuare con il sistema di gioco vecchio, ma ora, anche per trovare stimoli nuovi, cambieremo, anche perché i giocatori hanno le qualità per farlo».
Vista l'indisponibilità di Asamoah ed Evra, a sinistra ci sono tre possibili soluzioni: «Potrebbe giocare Padoin, oppure Ogbonna, o lo stesso Chiellini, con Ogbonna centrale. In avanti? Credo che questa squadra possa giocare con tre attaccanti, ma dipende dalla disponibilità che danno alla fase di non possesso. Serve equilibrio e domani sarà difficile perché veniamo da una gara intensa con dispendio di energie fisiche e mentali. Davano tutti il Parma per spacciato, invece viene dalla vittoria sull'Inter, ha buone qualità, ha ritrovato fiducia, si difende in modo ordinato e può contare su un giocatore straordinario, di grande tecnica come Cassano. Ci vorrà entusiasmo e la vittoria di martedì ci deve dare la giusta carica per vincere domani».
La partita di Champions potrebbe rappresentare una svolta nel cammino europeo dei bianconeri, nonostante l'errore finale dal dischetto che avrebbe messo la Juve al sicuro anche in caso di arrivo a pari punti con l'Olympiacos: «Il rigore era importante, ma può capitare di sbagliarli. Dopo la gara c'era l'amarezza per quell'errore, ma la positività data dalla bella prova della squadra. Questo non vuol dire che abbiamo risolto tutti i problemi o che non dobbiamo migliorare. Martedì abbiamo interpretato bene la gara, giocando con coraggio e reagendo allo svantaggio, ma dobbiamo crescere in fase realizzativa, con maggiore cattiveria davanti. Come? Allenandosi e trovando l'abitudine a far gol. Solo ripetendo il gesto si può migliorare. Basta vedere i giocatori di pallacanestro: tirano migliaia di volte e alla fine riescono a segnare... Con il lavoro si migliora in tutto, non solo a segnare, a fare i cross, nei passaggi... Certo, anche in allenamento serve la massima determinazione.Non dobbiamo esaltarci troppo quando le cose vanno bene e o abbattersi quando ci sono delle difficoltà».
Equilibrio è la parola d'ordine, anche perché la stagione è ancora lunga e, come dimostrano i recenti risultati del Napoli, è normale vivere periodi di alti e bassi: «Non avevo dubbi che il Napoli si riprendesse, è una squadra di grande qualità e viene da diversi campionati di alto livello. Come avevo detto un paio di mesi fa, una partita sfortunata con l'Atletico Bilbao poteva cancellare le qualità di questa squadra. Sono bastate due vittorie per riportalo nella posizione che gli compete. Preferirei che la seconda fosse a dieci punti, ma è impossibile perché le qualità della Roma, del Napoli sono importanti, così come quelle delle che ora sono attardate. Sono convinto che torneranno su anche l'Inter, il Milan, la Fiorentina, la Lazio, senza dimenticare la Samp, che sta facendo bene. E' un campionato più equilibrato di quello che sembra».
Tornando alla Juve e alla necessità di migliorare in zona gol, è inevitabile pensare alle possibili coppie d'attacco. Secondo la stampa, Tevez sembra intendersi meglio con Llorente: Secondo me perché giocano da un anno insieme, però anche con Morata ha fatto buone partite. Morata è diverso da Llorente, è giovane e deve imparare sul piano tattico. Llorente è un punto di riferimento in avanti, Morata svaria di più e a volte è più difficile trovarlo, ma credo che Tevez abbia le caratteristiche per giocarci insieme. Non segna da un qualche partita? Sarebbe piaciuto anche a me che continuasse a tenere la media delle prime giornate, ma sarebbe arrivato a 40 gol... Sta facendo bene, ha avuto altre occasioni e lavora molto per la squadra. I gol sono ben distribuiti tra attaccanti e centrocampisti, manca solo qualche rete dei difensori».
Nel valzer delle punte, finora il meno coinvolto è stato Coman, ma «avrà grande avvenire. Ha tecnica, velocità e in certi momenti della partita può creare difficoltà agli avversari e creare vantaggio».
Dopo il Parma il campionato si fermerà ancora e Allegri si troverà di nuovo a lavorare con un gruppo ridotto all'osso, ma la pausa gli permetterà di recuperare alcuni giocatori al momento fermi per infortunio: «Caceres sarà a disposizione dopo la sosta, così come credo Evra. Barzagli è più indietro rispetto agli altri, Marrone non ha ancor iniziato a correre e Asamoah ha una quindicina di giorni di lavoro differenziato davanti. A parte gli infortunati rimarranno in quattro... Pepe, che già domani sarà a disposizione, Padoin, Romulo e Llorente, oltre ai portieri. Io comunque sono contento quando i giocatori vanno in Nazionale. Sarà complicato, ma lavoreremo sui singoli».
Il lavoro svolto finora in effetti sta pagando e Allegri ha conquistato tutti: «Io ho sempre avuto molto rispetto dei tifosi, sono entrato nel mondo Juve dal 16 luglio ed era normale che dovessi conquistarli pian piano, perché erano, e credo siano ancora, attaccati a Conte dopo tre anni di scudetti. Alla fine però chi va in campo sono i ragazzi, io devo solo evitare di fare danni. E' importante quanto i tifosi stanno dando a me e a alla squadra – conclude Allegri - giocare allo Stadium è un vantaggio e dovrà esserlo sempre».