19 settembre 2014
Milan-Juve è una gara speciale per chiunque ami il calcio, ma per Massimiliano Allegri lo sarà ancora di più. Il tecnico torna a San Siro dopo otto mesi e mezzo e si trova di fronte la sua ex squadra ed è inevitabile che viva la sfida in modo particolare: «Per me non sarà una partita uguale alle altre - ammette aprendo la conferenza stampa alla vigilia della gara - non sono una macchina e se dicessi il contrario non sarei umano. Ho passato tre anni e mezzo splendidi, che ormai fanno parte del passato della mia vita umana e professionale, ma è chiaro che, dopo tanto tempo rimangono vivi dei rapporti. Quello con Galliani è sempre stato ottimo e lo stesso vale per il Presidente e per chiunque abbia lavorato al Milan. Per me sarà una serata di forti emozioni ed è normale che sia così».
I rossoneri in questo avvio di stagione hanno mostrato un calcio spumeggiante: «Hanno fatto un buon mercato, prendendo sei, sette giocatori importanti e titolari, come Torres e Bonaventura sono elementi di qualità tecniche e morali. Inzaghi è stato bravo ad aver ridato grande entusiasmo a una società che negli ultimi sei mesi ha avuto delle difficoltà e in questo momento dobbiamo prepararci ad una squadra che, oltre ad avere buone qualità ha voglia di rivalsa e di dimostrare che può lottare per i primi tre posti. Domani sarà una gara importante per loro».
«Io e Inzaghi abbiamo due storie diverse a livello professionale – continua Allegri - Lui è stato un grande campione e ha vinto tutto, la mai carriera da calciatore non può essere paragonabile alla sua. Da allenatore ho iniziato attraverso piccole squadre, per fortuna con buoni risultati, lui subito dal Milan, che è praticamente casa sua, e gli auguro tutte le fortune del mondo, ma magari da dopodomani, perché domani vorrei vincere io... Noi favoriti? In queste partite non si può mai dire e giocare a San Siro non è semplice per nessuno. Sappiamo di essere forti, ma dobbiamo avere grande rispetto per il Milan».
Per la critica il Milan gioca un calcio spettacolare, ma subisce troppo, come nella sfida contro il Parma: «Quella è stata una partita strana – ribatte il tecnico - nell'arco di un campionato capitano gare simili, ma è difficile che certe situazioni possono ripresentarsi. Fa più testo la sfida con la Lazio, durante la quale hanno mostrato una buona solidità. E poi Milan-Juve come attenzione e tensione è sempre diversa dalle altre gare».
Per il big match di San Siro potrebbe tornare Vidal, che «ieri si è allenato con la squadra ha fatto passi in avanti – spiega Allegri – Dopo l'allenamento di oggi deciderò se mandarlo in campo o portarlo in panchina». Finora comunque la squadra ha sopperito perfettamente all'assenza del cileno e Allegri ha saputo ruotare gli uomini senza che il rendimento ne risentisse: «Quando Asamoah è tornato dalla Nazionale è rimasto fuori e ha giocato Evra. Mercoledì era squalificato Pereyra e ora torna a disposizione. Morata sta giocando ora i primi pezzi di partita e per arrivare ad avere una buona condizione serve tempo, quindi va inserito piano piano. Coman ha giocato a Verona e qualche spezzone nelle gare successive, Chiellini è tornato in Champions... Il turnover, involontariamente, lo stiamo già facendo e c'è bisogno di tutti durante la stagione. Il recupero di Vidal è importate, in settimana speriamo di riavere anche Pirlo e aspettiamo il prima possibile Barzagli e Marrone. Avere tutti a disposizione e in buona condizione fisica è sempre un bene, anche perché è impossibile pensare che giochino sempre gli stessi».
La sfida contro il Milan è già uno scontro di vertice, ma ovviamente parlare di lotta scudetto alla terza giornata sarebbe assurdo: «E' troppo presto – conclude Allegri, ma sarà comunque un campionato molto più equilibrato rispetto a quello dell'anno scorso. La Roma è forte, non lo abbiamo certo scoperto dopo la vittoria in Champions di mercoledì, ha fatto un ottimo mercato e lotterà con noi per lo scudetto, insieme all'Inter, al Napoli, al Milan... Servirà una buona condizione fisica per tutto l'anno».