30 novembre 2014
Un buon primo tempo, un gol preso ingenuamente e troppe ripartenze subite in un match intensissimo: il pareggio sarebbe stato giusto vista la gara di grande qualità disputata dal Toro, ma il calcio è bello anche per questo, e così recuperiamo i punti persi a Genova.
Si può riassumere così il pensiero di Massimiliano Allegri, che dopo aver saltato di gioia per la rete pazzesca di Pirlo si è presentato ai microfoni dei media per analizzare la gara a mente più fredda.
«La squadra ha giocato un bel primo tempo, abbiamo preso un gol diciamo un po’ da “polli” perché in una partita di calcio è difficile vedere uno che fa 70 metri con la palla al piede e poi prova a calciare. Avremmo dovuto essere molto più bravi lì. Nel secondo tempo abbiamo avuto molta difficoltà, il Torino ci ha creato delle difficoltà sulle ripartenze e non siamo stati brillanti come al solito, ma credo possa essere anche normale», sono state le parole del mister a fine gara.
«Era diventata una partita difficile dopo il pareggio. Il calcio è bello perché direi che la vittoria di stasera, a parte i ragazzi in 10 che ci hanno creduto fino alla fine, è quella che ci ha restituito la sconfitta di Genova», ha aggiunto il tecnico toscano. «Direi che abbiamo subìto qualche ripartenza di troppo. Siamo stati bravi nella fase difensiva a rincorrere e a difendere bene. Alla fine è una vittoria dove magari era più giusto il pari. Però a Genova meritavamo di vincere, quindi a volte il calcio ti ridà quello che non ti dà in certi momenti».
Sulle convulse fasi conclusive del match, questa invece la sua opinione, che si sofferma in particolare sulla scelta di sostituire Tevez in un momento così delicato.
«Abbiamo giocato anche con delle buone traiettorie di passaggio attraverso anche i giocatori in mezzo alle linee. È normale che poi il Torino con questo gioco che ti apre tutto il campo, se non riesci subito a chiudere, poi corre un pochino di più. Poi la squadra alla fine ha rubato palla nella metà campo avversaria e quindi il merito è dei ragazzi, che ci hanno creduto fino alla fine. In quel momento lì ho messo dentro Ogbonna perché soffrivamo».
Esaurita l’analisi globale dello scontro, il mister si è quindi concentrato sui singoli, a partire dal Guerrero Vidal, oggi autore di una “buona partita” a prescindere dal suo gol di rigore. «Ha avuto un’occasione nel primo tempo con l’inserimento da dietro, e quel gol che è andato un po’ troppo perso sul fuorigioco. Giocando così è normale che lui e le due mezz’ali si devono alternare. Bisogna sicuramente migliorare sui tempi di gioco».
Se Marchisio, fatto rifiatare a metà ripresa perché fino ad oggi «ha giocato un’infinità di partite con un’intensità da manicomio», le ultime parole di elogio prima di lasciare i microfoni il mister le spende tutte per l’eroe di giornata, il Maestro Pirlo. «Non ho mai dubitato delle sue qualità: ha fatto 45 giorni fuori e l’ho fatto giocare subito una partita importante come quella contro la Roma»